Prandelli: ''Orgoglioso di essere la squadra simpatia''
Cesare Prandelli riceverà domani il «Premio Internazionale Giacinto Facchetti-Il bello del calcio ». Per Cesare, uno scudetto. «Facchetti amava il nostro sport. Era uno dei pochi che cercava sempre di dribblare le polemiche. Oggi è un inferno. L’esasperazione regna sovrana. Tutto dovrebbe ruotare intorno alla partita, ai gesti tecnici, ai gol. Invece si droga il contorno per creare tensioni». Ecco un sunto dell'intervista pubblicata oggi da La Gazzetta dello Sport a firma Luca Calamai.
Per abbassare i toni lei aveva lanciato una proposta ai colleghi: la domenica non commentiamo le decisioni arbitrali.
«Ma non ho avuto risposta. Solo un imbarazzato silenzio. C’è tanta tensione intorno a una gara che, in caso di risultato negativo, parlare di arbitri è il modo più semplice per giustificarsi. Però, attenzione, i tifosi non si fanno più ingannare. Parlare a caldo di arbitri è sbagliato. Per i presidenti, per gli allenatori, per i giocatori. Sono convinto che il lunedì molti provino imbarazzo risentendo alcune loro dichiarazioni».
Oggi al Franchi non ci saranno i tifosi del Napoli.
«E il curvino a loro destinato rimarrà vuoto. Che tristezza. Sarebbe bello riempirlo di ragazzi. Magari invitando una scuola di Napoli e mescolando i bambini. I giovani sono la salvezza del calcio. Il modo migliore per combattere idiozia e violenza».
Suo figlio Nicolò è nello staff dei preparatori della Fiorentina.
«Sta facendo un’esperienza importante. Spero che trovi il suo spazio nel calcio, non come allenatore ma come esperto di metodologie di lavoro».
Tra dieci anni sarà ancora nel calcio?
«Lo spero. Ma non come allenatore. Ho fatto il giocatore, il tecnico delle giovanili, il tecnico di una squadra importante. Mi manca di fare il presidente. Scherzo, mi piacerebbe un ruolo da manager, alla Ferguson. Vorrei coordinare la gestione di una società».
Intanto la Fiorentina ha 'perso' il suo presidente.
«Sono sicuro che Andrea Della Valle riprenderà presto il suo posto. Per noi è un punto di riferimento fondamentale».
Cosa è il bello del calcio da allenatore della Fiorentina?
«Aver riacceso la corrente dopo un piccolo black-out. Non so perché ma per un periodo ho avvertito una sensazione strana. Come se il pianeta Fiorentina avesse staccato la spina. Sensazione cancellata».
E ora la Fiorentina marcia speditamente in campionato e in Champions.
«Siamo la squadra simpatia d’Italia. Non abbiamo un grande bacino d’utenza ma abbiamo tanti simpatizzanti. E questo mi riempie d’orgoglio». - articolo letto 257 volte