UN CAMBIAMENTO EPOCALE - Dopo 98 anni di onorata carriera il leggendario settimane sportivo Guerin Sportivo si converte in mensile. Ciò pare essere frutto della famosa Crisi economica che ha colpito il nostro Paese ed il Mondo intero, ma anche di una discutibile linea editoriale adottata dalla Conti, che ultimamente boicottava ogni sport che non fosse il solito calcio, facendo perdere irrimediabilmente mordente al giornale. Adesso si tenta di ricominciare con un’altra formula, mal digerita dai molti collaboratori, specie chi è stato messo in cassa-integrazione o in pre-pensionamento, scelte che ha colpito ad esempio la vecchia redazione, composta da Rossano Donnini, Alfredo Maria Rossi, Pierpaolo Cioni e Gianluca Grassi. Ma ecco lo storico comunicato sindacale firmato dal fiduciario di redazione Pier Paolo Cioni che certifica la fine di un’epoca “Con l'attuale mese di novembre e dopo quasi 98 anni, il Guerin Sportivo smette di essere settimanale. Per volontà dell'attuale editore (dott. Roberto Amodei) e contro quella dell'intera redazione e delle associazioni sindacali di categoria, che continuano a nutrire numerose perplessità nel cambio di periodicità, la testata diventerà mensile. Questo nonostante nell'ultimo anno il Guerino abbia fatto registrare una crescita di vendite del 16% (dati Audipress). Dell'attuale redazione, composta dal Direttore e 4 redattori, resterà il solo Direttore. Due giornalisti saranno posti in pre-pensionamento e gli altri due rientreranno nel piano di crisi biennale che prevede un periodo di smaltimento delle consistenti ferie arretrate e un altro di cassa integrazione. Questo è il risultato di un progressivo impoverimento dell'organico, dei mezzi a disposizione sempre più ridotti e della mancanza di investimenti adeguati. Quella del Guerino è stata e resta un'esperienza professionale di grande valore. Che ci auguriamo riesca a vincere anche questa ennesima sfida. La più ardua". I PRIMI COMMENTI POLEMICI - Ecco il commento di una firma storica del Guerino, Gianluca Grassi, che esprime tutto il suo sconcerto: “Essere messi alla porta dopo 17 anni di onorato servizio, con dedizione e professionalità spese per il bene della testata e il rispetto verso i suoi lettori, non è affatto piacevole. Perché il Guerino mensile è davvero scelta allucinante, che solo un miracolo potrà rendere redditizia in edicola...
Ma questi sono gli Editori. Non sanno niente di giornali, ma (ahimé) li fanno. Pensando solo alle loro tasche...” Una critica accesa arriva anche da Antonio Gurrado, coordinatore di Quasi rete (quasirete.gazzetta.it), il blog letterario della Gazzetta dello Sport:: “Se uscire al martedì, infatti, permetteva di trattare il calcio non come mera elencazione di risultati ma piuttosto quale metafora della vita, la nuova formula potrebbe confermare il Guerino nel ruolo di front-man del cambiamento del costume. L’auspicio è che non trascuri le opinioni dei propri affezionati, conquistandone sempre di nuovi e offrendo così più coraggio all’editore. Nel ’70 Gianni Brera, che dell’importanza di questo rapporto era consapevole, affidò la rubrica delle lettere a Luciano Bianciardi. UN PO’ DI STORIA DELLA TESTATA - Nato nel 1912, il giornale fu fondato a Torino da Giulio Corradino Corradini, Ermete Della Guardia, Mario Nicola, Nino Salvaneschi, Alfredo Cocchi e Giuseppe Ambrosini. Il titolo si ispira - fin dal caratteristico logo raffigurante un cavaliere medioevale nell'atto di lanciare un giavellotto - all'opera di Andrea da Barberino Il Guerrin Meschino. Con Cucci il giornale toccherà l'apice delle vendite (300 mila copie nel 1982 in concomitanza con i Mondiali di Spagna 82) e passerà dal formato "lenzuolo" al formato rivista. Firme prestigiose sono state quelle di Gianni Brera, Indro Montanelli, Giorgio Tosatti, Luciano Bianciardi, Darwin Pastorin, Carlo Nesti, Mario Sconcerti, Stefano Disegni, Italo Cucci e Rino Tommasi. - articolo letto 769 volte