Il campionato di Prima Divisione organizzato dalla CCI fu uno dei due massimi tornei calcistici disputati in Italia nella stagione 1921-22. “Rispetto al campionato organizzato dalla concorrente associazione della FIGC, rappresentò il torneo deputato ad assegnare il titolo reale di Campione d'Italia.La continua e smisurata crescita del numero delle società partecipanti al campionato italiano aveva generato una gravissima crisi nel movimento. Il 24 luglio 1921 infatti, in un'infuocata assemblea tenutasi a Torino, un progetto di riforma, preparato da Vittorio Pozzo su spinta dei grandi clubs, era stato respinto da una Federazione sempre più dominata dalle piccole formazioni amatoriali. La risposta delle grandi società non si fece attendere, e nel giro di poche settimane le 24 migliori squadre abbandonarono il campionato ufficiale per crearsene uno privato tutto per loro, sotto l'egida della neo costituita Confederazione Calcistica Italiana, con sede a Milano. Per di più, il ben maggiore livello sportivo e la più consistente disponibilità economica delle contestatrici attirò nel nuovo progetto l'intero girone centro-meridionale, oltre a numerose formazioni minori che furono inquadrate in una Seconda Divisione”.
“Fu così che la Confederazione poté organizzare un nuovo campionato basato sullo schema del Progetto Pozzo. Le ventiquattro società settentrionali, riunite nella Lega Nord, furono suddivise in due raggruppamenti mediante un sorteggio che aveva però precisi picchetti geografici: ogni Regione doveva avere le sue formazioni equamente suddivise fra i due gironi, e per motivi sia di ordine pubblico sia di varietà nelle trasferte erano vietati i derby, con l'unica inevitabile eccezione delle tre milanesi di cui due furono giocoforza messe insieme. Ciascun gruppo costituiva un lineare torneo, come verrà definito in seguito, all'italiana, con gare di andata e ritorno. Due le piazze importanti: la prima, che permetteva l'accesso alla finale, e l'ultima, che condannava allo spareggio salvezza contro le vincenti della Seconda Divisione, eliminando quelle clausole di più o meno verificabili meriti sportivi ed economici che giustificarono sistematici ripescaggi ai tempi della Federazione. “Le due finaliste si sarebbero sfidate in un match di andata e ritorno per determinare i Campioni del Nord. In Finale il Vercelli sconfisse la Fortitudo Pro Roma. - articolo letto 6245 volte