E'notte ancora insolitamente afosa per settembre, cercando refrigerio "stravaccato\ sulla sdraio in veranda, mi assalgono pensieri esistenziali che spesso prendono quando si rimane soli a riflettere: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo? Ma io pensavo: quanto un 36enne, concreto, molto diffidente, appassionato di pallone, come me, possa continuare a credere, o meglio, ad imporsi di credere ad un gioco che ormai ha un copione: attori, registi e produttori? Sto parlando ovviamente della fiction "calcio" nel suo piu tragicomico atto: il calciomercato. Perchè divorare articoli sportivi, appassionarsi per questa o quella trattativa, facendo i conti in tasca al presidente della squadra del cuore per capire se ci puo regalare l'asso di turno? I conti reali e sopratutto gli espedienti managerali sono lontani anni luce da qualsiasi forma di notizia o realtà. Paradossalmente abbiamo vinto i mondiali nel momento meno opportuno perchè è servito solo a seminare buonismo assolutamente fuori luogo - articolo letto 194 volte