Un uomo rimasto indelebilmente legato alla Sampdoria e ai suoi colori, una persona stimata e apprezzata dai tifosi blucerchiati. Ci stiamo ovviamente riferendo ad Enrico Nicolini, il quale, anche in qualità di doppio ex, avendo indossato la maglia del Bologna nel biennio tra il 1985 e il 1987, è stato contattato in esclusiva da Sampdorianews.net per analizzare l’attuale momento della Sampdoria e la delicata sfida interna contro il Bologna:
Enrico, come giudichi il difficile momento vissuto dalla Sampdoria? “E’ un periodo molto, molto difficile, credo che sia il più difficile dell’era Garrone. Non è facile trovare una soluzione per uscirne, nel calcio ci sono sempre molte problematiche da analizzare, ma una cosa è sicura. Sono necessarie calma, tranquillità, razionalità, evitando scoramento, è importante continuare a credere nelle cose che si fanno. Società, allenatore, squadra e tifosi devono restare compatti, lo so che è più facile dirlo che farlo in ogni realtà, sono capitate tante vicende, ormai il passato è il passato, conta il presente e fortunatamente la Sampdoria ha ancora un certo vantaggio dalla terz’ultima. Bisogna invertire presto la rotta, rasserenare l’ambiente il più possibile, anche perché, calcisticamente parlando, la situazione non è ancora drammatica. È giusto capire tutto, le critiche e le contestazioni, ma quello è stato, ormai è stato. Tutti hanno compiuto degli errori, ma in assoluta buona fede, il presente si chiama Bologna e a quello dobbiamo pensare”.
In molti, tra tifosi e addetti ai lavori, si aspettavano l’esonero di mister Di Carlo, andando però in controtendenza con lo stile della società, che mai, durante l’era Garrone, ha allontanato in corsa un allenatore. “Tutte le componenti hanno le proprie responsabilità, chi più, chi meno, ognuno ha messo del suo. Esistono tante attenuanti, però quello dato da ognguno non è finora bastato e ciò vale per società, allenatore e tecnico. Al di là della retorica è necessario dimostrare personalità, coraggio e la voglia di uscire a tutti i costi da questa situazione nella quale ci siamo ahimè cacciati”.
Il derby può rappresentare il bivio della stagione blucerchiata? “Dipende da come ci arriveremo. Se vinciamo con il Bologna, sicuramente affronteremo la stracittadina con un altro spirito. Se non ottieni i 3 punti con la squadra felsinea, il derby diventa ancora di più la gara dell’anno e fallire anche la stracittadina sarebbe grave giocando in casa entrambe le sfide, si aggraverebbe non poco la nostra attuale situazione”.
Chiederti cosa ha rappresentato la Sampdoria è fin troppo scontato… Da giocatore hai indossato anche la casacca del Bologna. A distanza di anni cosa ti porti dentro dell’esperienza nella compagine emiliana? “La Sampdoria è la mia vita, ci ho trascorso 11 anni dalla Gradinata Sud alla prima squadra. A Bologna sono stato due anni da calciatore e mi sono trovato molto bene, gente stupenda, società ben gestita da Corioni, avevo così tanti belli ricordi che, quindici anni dopo, ci sono tornato due anni fa nel ruolo di osservatore. È un ottimo ambiente, è un onore essere stato il capitano del Bologna, essere stato chiamato l’anno scorso per la festa del centenario e aver lavorato in una società così gloriosa, non posso far altro che parlarne bene. Ovviamente Bologna è stata comunque una fase di passaggio della mia carriera, mi ha lasciato ottimi ricordi, niente a che vedere però con quello che provo per la Sampdoria”.
A tuo parere chi potrebbe risultare come match – winner nella sfida di domenica? “Per la Samp, nonostante tutto, ti dico Maccarone, che, alla lunga, darà un valido contributo alla causa. Nel Bologna scontato dirti Di Vaio, è l’uomo più pericoloso, dotato di maggiore qualità ed esperienza”.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]