Niente 2° extracomunitario per il Catania, se …

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CATANIASquadra intatta dall’anno scorso, ma meglio non scommettere che così resterà. Lo si è detto ed è giusto ripeterlo, il Catania andava benissimo com’era ad inizio della passata stagione tanto da essere stimato come il “più forte di sempre” proprio da tutti, dalla dirigenza al più pretestuoso critico. E allora cos’è cambiato in un anno? Perché oggi immaginare un forte rinnovamento? Beh, perché in mezzo c’è stato un campionato con tante contraddizioni ed un grande responso: il Catania ha bisogno di cambiare aria. Siamo abituati a sentirlo dire dai calciatori, ma questa è la volta di dirlo loro.

Non solo per questo però scommettiamo su diversi nuovi arrivi. Sarebbe bastato allora riportare le colorite parole del direttore Lo Monaco che metteva in guardia piedi di sedie e tavolini, cui certamente dovrà trovare sostituti per non mirare la sicurezza del progetto. Da questo punto di vista il mercato dipende poco da quali siano gli obiettivi della società e molto da quali dei nostri tesserati siano tra gli obiettivi delle altre. Due pedine però sono andate via. Carboni ha portato sulle spalle il peso dell’interdizione nella mediana per tutto l’anno, bisogna rimpiazzarlo con qualcuno che abbia le stesse caratteristiche, e Moretti è più portato a costruire che a distruggere gioco. Di Terlizzi è stato detto che non sia stato del tutto un giocatore del Catania in questa stagione, ma a me viene in mente che quando lo è stato ha sempre risposto presente. Erano situazioni di emergenza, certo, ma che capitano e anche con una certa regolarità e non si può restare scoperti.

La squadra cambierà per rinnovarsi, cambierà perché qualcuno è andato via e qualcuno via andrà, e cambierà anche perché di qualcosa ci sarebbe proprio bisogno. Una squadra buona nel complesso non è una squadra necessariamente priva di punti deboli. A Catania i punti deboli si chiamano fasce. I terzini sinistri di grande qualità in giro sono davvero pochi, rappresentato quasi un lusso. Il lusso non è quello che serve qui, serve affidabilità e continuità di prestazioni. L’affidabilità è mancata a sinistra, la continuità nel corso degli anni a destra. È qui che si deve guardare per rinforzare il reparto arretrato. In generale invece, sugli esterni urge migliorare nel fondamentale del cross. È uno spreco avere un ariete come Lopez e fargli vedere solo un paio di corner a partita.

La situazione del mercato è in stand-by, dei tanti nomi venuti fuori in questi giorni praticamente nessuno è stato confermato dalla società come solito fare, ma potrebbe essere scattato qualcosa che accenderà improvvisamente il mercato rossazzurro. Ieri è stato dato il via libera al tesseramento del secondo extracomunitario, di certo il Catania ha per le mani più  di qualche straniero e potrebbe aver temporeggiato in attesa di questo risvolto. Attenzione però, il secondo posto si libera con la cessione all’estero di uno degli attuali stranieri non comunitari in rosa. Sempre più cruciale così si fa il mercato in uscita ma verso l’estero, e pedine utili a tal fine sarebbero Morimoto e Barrientos.

Galeano è in attesa dei documenti per il passaporto italiano, Martinuccio è già comunitario, e altri due calciatori sono tesserabili anche da extracomunitario. Insomma per quelli che sono gli obiettivi apparenti e attuali (è necessaria la precisazione) del Catania, non sembrano più esserci grossi problemi alla dogana. Potrebbe esser stato proprio questo a far slittare gli innesti, a ridosso di raduno e presentazione. Gli acquisti arriveranno e saranno come sempre della serie “impareremo a conoscerli”. Non c’è da farsi prendere dalla sindrome del primo colpo o l’ansia da nome. Per entrambi vale il vecchio detto che l’abito non fa “Lo Monaco”.

[Daniele Lodini – Fonte: www.mondocatania.com]