Non ci sono assolutamente motivi per esaltarsi, è un pareggio frutto dell’ennesima prestazione priva di un gioco degno di questo nome, ma esistono i motivi per guardare il bicchiere mezzo pieno. Con mezza squadra non disponibile o non impiegata, da Romero a Foggia, da Semioli a Palombo (entrato soltanto nel corso della ripresa), da Pozzi a Piovaccari, e per mezz’ora in inferiorità numerica su un campo ostico, la Samp è uscita ad uscire indenne, sfiorando il colpaccio nel finale e dimostrando che almeno questa squadra, dominata dalla gioventù e caratterizzata da un tasso tecnico non eccellente, ha un cuore, lotta su ogni pallone ed esce finalmente con la casacca sudata, al contrario di quanto visto, o meglio non visto a Nocera.
Atzori conferma l’11 che ha sconfitto il Crotone, con le uniche novità rappresentate sugli esterni da Padalino e Laczko al posto dell’acciaccato Foggia e dell’influenzato Semioli, oltre all’ingresso forzato di Da Costa in sostituzione di Romero impegnato con la sua Argentina. Soriano e Obiang costituiscono quindi la diga a centrocampo, Laczko e Padalino agiscono sulle corsie esterne, tocca ancora a Fornaroli appoggiare Bertani in avanti. Sull’altro fronte Scienza, ancora privo dello squalificato Jonathas, si affida a Feczenin come unico punto di riferimento offensivo, supportato da Scaglia e Juan Antonio, le chiavi del centrocampo vengono assegnate a Salamon ed El Kaddouri.
L’inizio blucerchiato appare convincente: Bertani prova subito la conclusione da fuori, dopo un fraseggio con Fornaroli, Leali blocca in due tempi, poco dopo ci pensa Castellini, la sua punizione, deviata da un difensore, regala alla Samp un corner, sullo svolgimento del quale, come da disgraziata tradizione, subiamo il contropiede degli avversari, innescato da Juan Antonio, servizio per El Kaddouri, Da Costa blocca. L’azione di rimessa dà fiducia alle Rondinelle, pericolose tra il 12’ e il 15’ con tentativi da fuori area: ci prova Salomon, la sfera termina sopra la traversa, Da Costa è invece costretto ad un gran colpo di reni per dire di no ad una conclusione operata da Budel, deviata da un difensore blucerchiato.
Non si fa attendere la reazione doriana; al 16’ Laczko prova a premiare la diagonale offensiva di Padalino, ma sul suo traversone lo svizzero, in spaccata, arriva in ritardo. Cerca maggiore fortuna Fornaroli in girata sullo stretto, tentando di sfruttare un traversone di Bertani dall’out destro, ma il rimpallo non premia l’uruguayano. La fase centrale della prima frazione appare di studio: Soriano e Obiang presidiano bene il cuore del centrocampo, Padalino e Laczko non lasciano scoperte le corsie esterne, là davanti il pressing non manca, il Brescia appare in difficoltà, ma, prima dell’intervallo, accelera, andando vicinissimo al vantaggio in un paio di occasioni.
Zambelli cerca gloria da fuori, ma Da Costa fa buona guardia e l’ex n°1 dell’Ancona al 32’ salva il risultato; ci prova Salamon dal limite, al termine di una buona percussione di Feczenin sull’out destro, la conclusione non è potentissima, Da Costa non trattiene, rischia di combinare la frittata, ma chiude la saracinesca sui successivi tentativi ravvicinati di El Kaddouri e dello stesso Feczenin. In un paio di rocambolesche mischie rischiamo eccessivamente, ma per fortuna né Magli, né De Maio trovano la zampata vincente. Prima dell’intervallo si rivede la Samp in avanti: punizione di Soriano da posizione defilata, Gastaldello va alla ricerca del sigillo, ma non trova lo specchio della porta.
Le compagini tornano in campo con i medesimi effettivi, ma la compagine doriana, oltre ad un atteggiamento positivo mostrato fin dall’inizio, riesce a farsi trasportare da una grinta superiore, guadagna metri, alza il proprio baricentro, schiacciando il Brescia nella propria metà campo. Al primo tentativo della ripresa si va ad un passo dal vantaggio con una fucilata di Obiang da fuori, le Rondinelle si salvano in corner con una buona dose di fortuna. Dopo qualche rischio corso per un tiro-cross di Juan Antonio deviato da Rispoli, ci riproviamo su un calcio piazzato battuto da Soriano, svetta ancora Gastaldello, ma la mira è imprecisa.
Rispoli sente forse l’aria dell’ex e diventa un motorino sulla destra, a centrocampo non soffriamo più, andiamo alla ricerca del goal che farebbe cambiare binario al match, al 56’ ci prova Fornaroli con una conclusione a giro, sfera sul fondo, ma al 62’ Soriano, già ammonito nella prima frazione, riceve il secondo giallo e va sotto la doccia, Samp in 10 per mezz’ora. Atzori, che si stava preparando a giocarsi la carta Foggia, deve rivedere i propri piani, dentro Capitan Palombo per Fornaroli. Scienza vuole i 3 punti e tenta il tutto per tutto inserendo Cordova e Maccan per Magli e Juan Antonio, ma, nonostante l’inferiorità numerica, teniamo bene il campo, non rischiamo nulla fatta eccezione per un’occasione da goal divorata da Feczenin a tu per tu con Da Costa al minuto 80.
Nel finale c’è spazio anche per Dessena e Foti, al posto degli esausti Padalino e Bertani. Nelle ultime battute Volta sfiora il goal del colpaccio nello sviluppo di un corner, il suo colpo di testa a botta sicura viene respinto in maniera fortunosa da Maccan e il Brescia si salva. Il triplice fischio finale pone fine ad una gara che sarebbe potuta finire in tanti modi, uno diverso dall’altro, 1 punto che serve a tutti o forse a nessuno, un pizzico più alla Samp, ancora povera di gioco e idee, ma almeno determinata e disposta al sacrificio, caratteristiche tipiche della cadetteria spesso mai viste quest’anno, in primis a Nocera.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]