Nota della Lega Pro: “La salute non è un valore negoziabile”

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Il calcio italiano non è solo Serie A

Il Comitato ha fatto una prima analisi delle iniziative e dei progetti etico-sociali portati avanti dalla Lega Pro e dai suoi club, partendo da un valore fondamentale, il rispetto della salute.

ROMA –  “La Lega Pro svolge una funzione sociale fondamentale sul territorio. Importante, ancora di più, in un periodo difficile come quello legato all’emergenza. E’ attiva in prima linea con i suoi club con iniziative sociali per aiutare chi soffre ed è stata la stessa Lega, la prima, a rinviare le partite. La decisione dei vertici della Lega Pro nasce da un’azione sofferta, ma lungimirante, indirizzata alla salvaguardia della salute”. Sono le parole di Mons. Pietro Santoro, componente del Comitato Etico della Lega Pro, nominato oggi all’unanimità nel ruolo di Vicepresidente dello stesso Comitato, che si è riunito oggi in call. La nomina è stata proposta dal Presidente Francesco Cirillo, che guida il Comitato etico della Lega Pro.

“La posizione a sostegno dell’operato del Presidente Ghirelli e della Lega Pro – ha dichiarato il Prefetto Francesco Cirillo – è maturata in modo autonomo ed ha avuto la funzione di “soccorso” etico ad azioni che sono in linea col calcio dei valori che promuove la stessa Lega Pro”.

Il Comitato ha fatto una prima analisi delle iniziative e dei progetti etico-sociali portati avanti dalla Lega Pro e dai suoi club, partendo da un valore fondamentale, il rispetto della salute.

”L’incontro avuto con i sessanta medici sociali – ha spiegato Francesco Ghirelli, presidente Lega Pro – ci ha messo di fronte alla constatazione che il loro unanime giudizio fosse quello che in Serie C non si possono avere le condizioni per assicurare la sicurezza ampia del rispetto della salute.
Chi meglio di loro, che conoscono la realtà delle condizioni sanitarie e delle strutture dei club, potrebbe dare un giudizio più pertinente?
Ci vuole molto tempo per organizzarsi. È il tempo da utilizzare per preparare il campionato di serie C ed essere pronti per la stagione 2020-2021.
Se a ciò si aggiunge il problema finanziario, la scelta di chiudere è presto fatta, seppur con sofferenza e dolore da parte di chi vorrebbe iniziare a giocare al pallone, ovvero ieri”.

Il confronto si è poi soffermato sull’Assemblea dei club, in particolare, sul criterio della determinazione del merito sportivo per la definizione della quarta società da promuovere in Serie B.

“Mi permetto di dire che abbiamo applicato il criterio utilizzato negli anni passati – continua Ghirelli – quindi deliberato dal Consiglio Federale. E’ stato utilizzato lo stesso criterio anche per sfuggire ad un pericolo serio e concreto, ossia evitare che qualcuno potesse dire di aver scelto un nuovo criterio sapendo chi si potesse favorire. Il criterio proposto per la promozione della quarta classificata era lo stesso di quello per determinare le posizioni di classifica e la griglia dei playoff e non è stato contestato da nessuno. Ultima valutazione, la più importante, è che siamo consapevoli che tutte le soluzioni che si prenderanno non potranno che suscitare contrasti perché ogni soluzione, naturalmente, mette a confronto interessi diversi non conciliabili. Dobbiamo convivere con questa situazione e trovare la soluzione che sia più ancorata alle norme ed ai principi federali e, contemporaneamente, scegliere la soluzione che creerebbe minori contenziosi possibili. Non ci siamo inventati criteri nuovi per promozioni e retrocessioni perché si poteva aprirete il fianco all’accusa che si sarebbero scelti a favore dell’uno o dell’altro club”.