Novara-Cagliari in numeri …

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Nemmeno il tempo di gustare la bella e convincente vittoria casalinga contro la Roma che domenica si scende di nuovo in campo. Il Cagliari ha la doppia occasione di confermare tutti i progressi mostrati in campo mercoledì sera, quando un’alta intensità in mezzo al campo e un finalmente concreto gioco d’attacco hanno permesso di domare autorevolmente una delle squadre più in forma della Serie A, e di riaccendere definitivamente la fiamma dell’entusiasmo in una tifoseria che sembra aver smarrito, negli ultimi tempi, il feeling con i propri beniamini.

Il cammino rossoblù, per la seconda di ritorno, ha in calendario la tappa di Novara, dove ad attenderli troveranno una squadra con l’acqua alla gola, sconsolatamente ferma all’ultimo posto, sempre più distante dalla zona salvezza e che fatica a trovare una via d’uscita per risalire la china. Svanito infatti l’entusiasmo per il ritorno nella massima serie, il Novara ha incontrato più difficoltà delle altre concorrenti a trovare un passo adeguato per riuscire a confermare la Serie A. La dirigenza ha provato a dare delle scosse nel mercato di riparazione (sono arrivati Caracciolo e Mascara, quest’ultimo in gol nella sconfitta di giovedì contro il Chievo) e ha cambiato guida tecnica, sollevando dall’incarico Attilio Tesser, già tecnico rossoblù nella stagione 2005/06 quando venne esonerato dopo la prima giornata, e confidando nelle qualità tattiche e umane di Emiliano Mondonico. Con l’allontanamento del tecnico di Montebelluna e la pressoché simultanea partenza di Pinardi (destinazione Vicenza) si è inoltre dimezzato il contingente di ex rossoblù presenti nella rosa dei piemontesi: a rappresentare l’ormai non troppo nutrita speciale colonia sono rimasti infatti i soli Centurioni, che con il Cagliari debuttò in Serie A nel lontano 1998, e Jeda, protagonista con il Cagliari di Ballardini prima e Allegri poi.

Dando un occhio ai precedenti tra le due squadre emerge un vistoso vantaggio, in termini di vittorie, a favore del club azzurro. Su 21 incontri disputati, infatti, il Novara conduce con 9 vittorie a fronte delle 6 del Cagliari. La gara d’andata, la prima in assoluto che ha opposto le due squadre in Serie A, ha visto i rossoblù prevalere per 2-1 con reti di Thiago Ribeiro, Larrivey e Morimoto. Ma se tra le mura amiche il Cagliari è riuscito generalmente a imporre la propria superiorità, in trasferta il bilancio è assolutamente in rosso: sono 7 le vittorie del Novara e 3 i pareggi, 25 i gol subiti e appena 7 quelli realizzati. La maggior parte dei match sono stati disputati ante-scudetto nei campionati di Serie B e, se alla prima assoluta, il 20 settembre 1931, arrivò una sconfitta di misura (1-0), gli almanacchi ci consegnano alcune débacles impietose come il 6-2 del 4 dicembre 1932, il 4-0 del 14 gennaio 1934, il 4-1 del 9 maggio 1948, ma anche uno scoppiettante pareggio per 4-4 nel 1957/58, quando un sorprendente Cagliari battagliò nelle posizioni di vertice in cerca di un’insperata promozione. Nessuna vittoria rossoblù, quindi, a Novara in campionato, ma è comunque doveroso registrare il successo per 0-1 ottenuto nel primo turno della Coppa Italia 1965/66, nonostante la squadra sarda avesse già raggiunto e confermato la Serie A, mentre il Novara continuava a navigare nel campionato cadetto. L’ultima apparizione del Cagliari a Novara risale alla stagione 1976/77, quando al primo anno di Serie B e orfani di Gigi Riva, il match al Viale Kennedy (inaugurato nel gennaio 1976 e dall’ottobre 1997 intitolato a Silvio Piola) si concluse a reti bianche. Con il Novara che terminò la stagione all’ultimo posto si sarebbe anche potuto parlare di un punto perso, una vittoria mancata che, classifica alla mano, avrebbe restituito il Cagliari alla Serie A dopo un solo anno di purgatorio e che invece lo costrinse a giocare, uscendone sconfitto, gli spareggi con Atalanta e Pescara.

Sembra quindi arrivato il momento di sfatare anche questo ottuagenario tabù: forma fisica, consapevolezza nei propri mezzi, ambizioni sono tornate a supportare i rossoblù. Novara può essere il crocevia di un nuovo inizio, per lasciarsi alle spalle una prima parte di stagione non deludente in assoluto, ma sicuramente poco entusiasmante. In fondo, Ballardini, e con lui tutti i tifosi, ci spera. Perché ripetere il girone di ritorno del 2008, questa volta, potrebbe portare molto più in alto. Tradursi in traguardi che a Cagliari si sognano da anni.

[Matteo Sechi – Fonte: www.tuttocagliari.net]