Una tegola oggi è caduta nel calcio europeo; mentre nel vecchio continente migliorano i contagi tra la popolazione molti, calciatori continuano ad essere positivi al Coronavirus. Tutto ciò rischia di far slittare l’inizio dei campionati perché se una cosa è certa è che fino a quando non ci sarà una guarigione totale sarà difficile per il calcio, sport di squadra e di contatto poter ritornare. Dopo i casi di Torino, Sampdoria e Fiorentina, solo per citare gli ultimi la situazione rischia di far cadere un ennesimo marmo in testa al sistema calcio.
Anche in Russia, dove la popolazione sta attraversando un momento duro simile al marzo italiano con oltre 10.000 casi al giorno, si deve registrare nel calcio un nuovo ed importante contagio da coronavirus. Il presidente dello Spartak Mosca Leonid Fedun è risultato positivo al test del coronavirus ed è stato ricoverato in ospedale per ulteriori accertamenti. Il patron dello Spartak oltre ad essere un presidente di calcio è anche un azionista miliardario e amministratore del secondo più grande produttore di petrolio in Russia. Fedun è presidente della compagine russa dal 2003, è uno degli uomini più ricchi di Russia con un patrimonio da oltre 6,5 miliardi di dollari. A rendere nota la positività è stato l’entourage del magnate russo.
La situazione, dunque, appare ancora ingarbugliata e mentre sembrava tutto risolto con l’ufficialità dell’inizio della Bundesliga, nuovi casi sconvolgono il calcio europeo. La situazione in Europa è in miglioramento ma la positività di alcuni giocatori getta degli inquietanti interrogativi sulla condotta degli stessi; perché mentre i casi tra i cittadini diminuiscono tra i calciatori, ad una settimana dalla fase 2, aumentano?
Qual è stata la condotta degli atleti durante la pandemia? Questi sono degli interrogativi che affiorano come un atto dovuto per capire cosa non ha funzionato e porvi al più presto rimedio. Se alla base della positività di Fedun c’è anche un fattore di lavoro extra calcistico, nei giocatori italiani c’è stato un vulnus pesante e bisogna capire qual è stato, perché da questo dipende il ritorno del calcio italiano
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