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Olimpiadi di Parigi 2024: sostenibilità ambientale e costi

Tutti i dati sulla 33ª edizione delle olimpiadi estive di Parigi 2024 nell’ultima infografica di Unicusano, dagli obiettivi sostenibili ai costi sostenuti

PARIGI – Entrare nella storia non solo per le imprese sportive e i record infranti da chi parteciperà ai Giochi. Le Olimpiadi di Parigi dovranno essere ricordate anche per un motivo più alto: essere le più sostenibili e a basso impatto ambientale di sempre e le più “economiche”. Nella sua ultima infografica l’Unicusano analizzano numeri, criticità e promesse per capire se effettivamente gli organizzatori hanno centrato tutti gli obiettivi.

Sebbene gli 8,8 miliardi di euro spesi finora dalla Francia per l’organizzazione delle 306 gare delle 42 discipline in programma, per l’ospitalità dei 207 Paesi e 15.000 atleti partecipanti, siano costi destinati a salire le previsioni sembrano lasciar ben sperare. Se è vero, infatti, che il 47% dei budget dichiarati dai Paesi in fase di candidatura vengono disattesi e sforati nel 100% dei casi, quello di Parigi sembra un caso a sé, che si concretizza in un record che non ha lasciato indifferente il CIO (Comitato Olimpico Internazionale). Secondo i dati attuali, infatti, quella della capitale francese potrebbe essere una delle edizioni meno costose dal 1988, la terza più economica degli ultimi 36 anni come dimostra l’infografica dell’Unicusano.

Un primato che rincuora, viste le esperienze passate. È uno studio di Oxford, infatti, a sottolineare le incongruenze tra il dichiarato e l’effettivo: mediamente, il Paese ospitante genera un extra budget del 231%, con casi che vanno da Montreal 1976 con un + 720% a Barcellona 1992 con un +266%.

Nella sua infografica l’Unicusano sottolinea poi come il primato in termini di costi, tuttavia, sia della Russia, che nel 2014 spese ben 50 miliardi di euro per la realizzazione dei Giochi olimpici; seguita da Pechino (2008) con 41 miliardi di euro e Rio De Janeiro (2006) con 19 miliardi.

Parigi si fa quindi portabandiera di buone pratiche, che si incontrano nel suo obiettivo più importante: dare vita alle olimpiadi estive più sostenibili di sempre. Una promessa non nuova nel mondo sportivo (si vedano, per esempio, i Mondiali in Qatar nel 2022) e che dunque desta non pochi dubbi tra cittadini e media: l’ennesimo caso di greenwashing o il futuro dello sport sta realmente cambiando?

La risposta arriva presto dai dati divulgati dall’Organizzazione e riproposti nell’infografica dell’Unicusano: 95% delle infrastrutture esistenti sfruttate, Villaggio Olimpico costruito con legno e cemento a basse emissioni, arredi riciclati, pavimenti dei campi sportivi installati senza colla e destinati a club e federazioni nei mesi a venire. E ancora: materiali edili trasportati tramite la Senna (con un risparmio di 3mila tonnellate di CO2), 60 km di piste ciclabili per promuovere la mobilità sostenibile e rendere tutti i luoghi in cui si svolgono le gare collegati tra loro, energia rinnovabile e terminali elettrici a scomparsa, 50% di pasti vegetariani, 50% in meno di plastica monouso e 80% di rifiuti alimentari compostabili.

Le riduzioni di CO2 dovrebbero aggirarsi intorno al 55% rispetto all’edizione di Rio de Janeiro (1,5 milioni di tonnellate) portando al Pianeta una serie di benefici tangibili ma, ancora di più, un esempio a livello mondiale facilmente replicabile.

Mentre per ciò che riguarda i benefici a livello economico questi non possono essere misurati se non tra qualche anno (ma il passato non lascia ben sperare), è a livello sociale che si gioca la partita. Nell’infografica di Unicusano Parigi 2024 ha generato, ad oggi, 150mila posti di lavoro in più, contratti per 1.200 piccole e medie imprese e la creazione di 5.000 impianti sportivi nelle città ospitanti.

Non si può dire lo stesso per il settore del turismo che, notoriamente, risente della presenza dei Giochi a causa dell’affollamento e dell’aumento dei prezzi.

Parigi 2024, infine, porta con sé anche delle novità a livello organizzativo. Sono tre le nuove discipline aggiunte dal CIO con lo scopo di far avvicinare i più giovani allo sport: surf, skateboard e arrampicata; originale e piena di promesse, invece, la cerimonia d’apertura, non in uno stadio ma lungo la Senna. Il dato più importante risaltato dall’infografica di Unicusano, tuttavia, è da riscontrare nella partecipazione degli atleti e delle atlete. L’edizione di Parigi, infatti, è la prima che vedrà la piena parità di genere sul campo.

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