Rino Foschi ha avuto la sua rivincita. Il Padova ha battuto il Torino e disputerà i playoff. Che per Foschi il ritorno a Torino fosse un insieme di emozioni contrastanti è indubbio. “Partita molto importante per noi – dice Foschi – oggi ha meritato di più il Padova. Venire a Torino e battere il Toro, che ha un grande organico, per me non poteva esserci occasione più bella”. Seppur visibilmente felice per il traguardo raggiunto dalla sua squadra, ha un pensiero affettuoso per i tifosi granata: “Questa è una grande piazza che merita la serie A, basta vedere la cornice di pubblico presente oggi allo stadio, mi dispiace che il Torino non sia riuscito a centrare il suo obiettivo”. A chi gli chiedeva se Cairo avrebbe attuato una rivoluzione dopo un’annata così disastrosa ha risposto: “Non so cosa vorrà fare Cairo”. Il direttore sportivo parlando di Dal Canto ne ha tessuto le lodi: “E’ un allenatore giovane che avrà un grande futuro e non verrà giudicato per le partite che il Padova disputerà nei playoff”.
Matias Claudio Cuffa – ovvero il calciatore che al quarantaduesimo del primo tempo ha fatto gelare il sangue nelle vene dei tifosi granata, svettando su tutti, su invitante corner dalla destra di Italiano, ha trafitto con un preciso colpo di testa Rubinho, nell’occasione uscito in modo non impeccabile – a fine partita era giustamente contento. “Il Torino è una grande squadra che ci ha messo in difficoltà, ma noi siamo stati bravi a reagire nel momento giusto. I granata sono partiti bene e volevano vincere, ma anche noi credevamo nel successo e siamo stati cinici nel ricercarlo”. A chi gli chiedeva quale era il segreto del Padova, passato in dieci partite dal rischio playout ai playoff, il centrocampista rossoscudato ha risposto: “Siamo tutti uniti nel momento che conta, ora ai playoff dobbiamo continuare così e vedere come andrà a finire”. Poi la dedica del gol: “Al magazziniere Elio che da Padova ci avrà seguiti con tanta passione, allo staff medico e ai massaggiatori che hanno poca visibilità, ma che svolgono un lavoro importantissimo”.
Ariel Marcos De Paula – ovvero il calciatore che sfruttando sia gli spazi sulla corsia destra venutisi a creare dopo l’uscita di Zavagno sia la sua maggiore velocità rispetto a quella dello zoppicante Ogbonna, rimasto in campo dopo l’infortunio, all’ottantesimo con un diagonale velenoso frutto di un tocco morbido ha messo a segno il raddoppio lasciando senza più speranze il Torino – si è presentato a fine partita alla stampa molto soddisfatto. “E’ un sogno che si è trasformato in realtà, ora vediamo cosa succederà. Il Torino è una bella squadra, ma noi avevamo a disposizione due risultati utili su tre. Non ci sono demeriti del Torino, ma noi abbiamo avuto il merito di segnare il primo gol nel loro miglior momento”. A chi gli faceva notare che prima di tirare ha per un secondo temporeggiato sorridendo ha risposto: “E’ vero, ma avevo già deciso come toccare e dove indirizzare la palla”. Sul cambio di allenatore e i conseguenti ventitre punti conquistati in undici partite dal Padova il brasiliano dice: “Il mister ci ha dato delle idee e noi che siamo una squadra molto unita le abbiamo realizzate in campo”.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]
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