Può essere forse azzardato parlare di rinascita dopo mesi e mesi di scempi di ogni genere, ma possiamo benissimo definirla come “un’impresa”, “la potenziale svolta” come accadde due anni fa vincendo ad Udine, ce lo auguriamo. Comunque fosse finita, anche con l’ennesimo boccone amaro, mi sarei messo a scrivere questo articolo con il sorriso, perché finalmente, e direi forse per la prima volta in questa stagione tranne il primo tempo disputato contro il Torino, ho visto una squadra, qualche abbozzo di gioco, fraseggi sul breve con palla a terra, 11 uomini che hanno lottato davvero per 95’, dando tutto quanto avevano per la maglia. 3 punti d’importanza incredibile conquistati non soltanto nel periodo più buio, ma sul campo di una delle corazzate del campionato in piena lotta promozione, utili anche per Iachini, la cui panchina, per molti media, era diventata in serio pericolo in caso di ennesima sconfitta.
Se Dal Canto deve fare a meno di Cacia, sostituito da Ruopolo, a centrocampo sono Cuffa e Bovo ad affiancare Italiano a centrocampo al posto di Milanetto e Marcolini, Iachini cambia molto dell’11 titolare rispetto al k.o. interno contro il Varese. Rientrano Gastaldello e Obiang dai rispettivi infortuni, c’è il debutto di Berardi, Krsticic parte dal 1’, in avanti si torna al tridente con Pozzi punto di riferimento centrale, in suo appoggio Bertani e Juan Antonio, il quale fa da pendolo tra centrocampo e attacco, agendo spesso e volentieri alle spalle delle punte.
Fin dalle prime battute si intuisce che assisteremo ad una Sampdoria ben diversa dal solito: squadra cortissima, reparti vicinissimi tra loro, pressing asfissiante a tutto campo, ognuno fa benissimo il proprio compito senza strafare ma dando finalmente l’anima, difesa attenta e concentrata che applica con regolarità la tattica dell’offside. Dopo una debole conclusione operata da Bertani ben bloccata da Pelizzoli, attorno all’8’ il Padova si affaccia per due volte dalle parti di Romero; prima è bravo Rossini a chiudere tempestivamente su Ruopolo, ben servito da Renzetti, poi è Legati, nello svolgimento del conseguente corner, a non trovare lo specchio della porta su gioco aereo.
Obiang detta i tempi in mezzo al campo, Krsticic corre come un forsennato, Padalino si sgancia spesso e volentieri in avanti, il centrocampo tiene, imposta, copre la difesa e fornisce assistenza all’attacco, tutto quello che non si era quasi mai visto finora. Al minuto 17 passiamo in vantaggio: Castellini recupera una palla a centrocampo, Bertani viene lanciato in profondità, il Padova è scoperto sulla fascia destra e l’ex Novara ne approfitta, ubriacando di finte i difensori biancoscudati e poi servendo un pallone facile facile per lo smarcato Pozzi che gira in rete da due passi.
Il Padova è in palese difficoltà, non ha né il tempo né lo spazio per fare gioco, dagli spalti arrivano i primi fischi, Bertani fa il diavolo a quattro mettendo in difficoltà i padroni di casa con altri due contropiedi, ma le sue conclusioni vengono sempre murate. Al 24’ Iachini è costretto a rinunciare per infortunio a Padalino, dentro Palombo che viene collocato sulla parte destra del centrocampo, mantenendo giustamente Obiang in cabina di regia. C’è un’unica squadra in campo ed è la Sampdoria, contro ogni pronostico. Italiano non riesce a fare gioco, Bovo e Cuffa vengono costantemente limitati, prendiamo sempre più fiducia. Attorno alla mezz’ora Krsticic e Bertani cercano fortuna da fuori, ma la sfera termina sopra la traversa in entrambe le circostanze, ci tenta anche Palombo, ma Pelizzoli fa buona guardia nonostante una deviazione.
Nei minuti finali della prima frazione si assiste alla tardiva, ma pericolosa reazione del Padova. Al 37’ Cutolo crea scompiglio sull’out sinistro, palla in centro per lo smarcato Lazarevic, si pensa di assistere all’azione del pareggio e invece l’ex granata arrivano per un attimo in ritardo e l’azione clamorosamente sfuma. Il forcing biancoscudato porta ad un’altra occasionissima; stavolta è Romero a compiere un grande intervento per dire di no al colpo di testa ravvicinato di Ruopolo sul corner battuto da Italiano. Sul corner successivo iniziativa di Cutolo, conclusione a giro, sfera sul fondo.
Nell’intervallo nessun cambio in casa blucerchiata, mentre Dal Canto si gioca la carta dello svedese Hallenius al posto di Ruopolo ed è proprio il neo-entrato a crearci il primo pericolo con un’interessante iniziativa sul fondo, servizio in centro per Bovo che arriva un attimo in ritardo all’appuntamento con la sfera, si salva la Samp. Goal sbagliato, goal subito. È il 56’ quando Bertani, lanciato da Obiang, realizza un grandissimo goal con una splendida conclusione a giro, la sfera colpisce la parte interna del montante per poi insaccarsi in rete, un grandissimo goal.
Anche nelle giornate migliori se non ci complichiamo la vita non siamo contenti e al 61’ il Padova accorcia le distanze con un bolide da fuori di Bovo che s’insacca nel set, nulla da fare per Romero, gara riaperta. Dal Canto si affida a Marcolini al posto di Italiano, ma la Sampdoria, nonostante arretri un po’ il proprio baricentro dinanzi al ritorno di fiamma dei padroni di casa, dimostra personalità, maturità e voglia di non arrendersi, cosa raramente capitata negli ultimi mesi. Si rischia grosso al 70’ quando Cuffa, servito da Renzetti, di testa non trova per un soffio l’angolino.
Al 74’ Bovo subisce il rosso diretto per presunte proteste nei confronti del guardalinee per un eventuale fallo non fischiato di Castellini ai suoi danni, Padova in 10. Cerchiamo di sfruttare la superiorità numerica, teniamo palla e proviamo qualche sortita offensiva; al 79’ Juan Antonio, dopo un ottimo assolo centrale, conclude debolmente a lato, poco dopo Obiang lancia in profondità Bertani, che s’invola verso la porta, ma, a tu per tu con Pelizzoli, conclude centralmente e l’ex portiere della Roma si salva di piede. La partita è ancora viva e regala le ultimissime emozioni. Hallenius si ricorda di essere definito in patria come il potenziale erede di Ibrahimovic e prova la giocata con una grande sfondamento centrale, ma il suo diagonale termina sul fondo.
Nel momento di maggiore spinta dei padroni di casa la Samp getta al vento l’ennesima occasione per chiudere definitivamente la gara, stavolta con Piovaccari subentrato a Pozzi. Il capocannoniere dello scorso torneo cadetto chiede e ottiene la triangolazione da Bertani, ma calcia malamente addosso a Pelizzoli in uscita disperata. Nel finale Iachini sostituisce un esausto Bertani gettando nella mischia Rispoli. Per una volta non dobbiamo mangiarci le dita per le occasioni sprecate, non succede più nulla, la Samp in crisi espugna l’Euganeo con una grande prova di carattere. La classifica riceve una grandissima boccata d’ossigeno, ora sta a chi scende in campo dimostrare che si tratta l’inizio della rinascita e non un episodio casuale.
[Diego Anelli – Fonte: www.sampdorianews.net]