Padova-Torino, non regali ma regolarità e giustizia

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Nessuno né il Padova né il Torino dovrà ottenere neppure un piccolissimo vantaggio dalla sospensione della gara di sabato pomeriggio, a causa del cattivo funzionamento dell’impianto di illuminazione dello stadio Euganeo. Il calcio è credibile solo se lo svolgimento delle partite avviene rispettando tutte le regole. Nei prossimi giorni si saprà se verranno giocati i restanti quattordici minuti più eventuale recupero oppure se verrà annullata la partita e quindi andrà rigiocata dal primo minuto oppure se verrà assegnata la vittoria a tavolino per tre a zero al Torino. Una di queste tre decisioni verrà presa dal giudice sportivo Gianfranco Valente e poi le società potranno eventualmente fare ricorso in appello. Valente deciderà in base al referto compilato dall’arbitro Calvarese, a quello redatto dai rappresentanti della Procura federale che erano presenti all’Euganeo, al ricorso del Torino Fc e alle memorie difensive del Calcio Padova S.p.A..

Quanto successo è oggettivo ed è noto a tutti: il primo tempo di Padova-Torino è finito zero a zero; il gol di Ruopolo al cinquantesimo è avvenuto mentre l’impianto di illuminazione era acceso parzialmente; le tre interruzioni della partita, avvenute dopo che già il secondo tempo era iniziato con una decina di minuti di ritardo, hanno condizionato l’andamento della gara nella ripresa.

L’articolo 17 comma uno del Codice di Giustizia sportiva, consultabile sul sito della Federazione Italiana Giuoco Calcio (http://www.figc.it/99/3815/Norme.shtml), stabilisce in quali casi il risultato di una partita sia deciso a tavolino: “La società ritenuta responsabile, anche oggettivamente, di fatti o situazioni che abbiano influito sul regolare svolgimento di una gara o che ne abbiano impedito la regolare effettuazione, è punita con la perdita della gara stessa con il punteggio di 0-3, ovvero 0-6 per le gare di calcio a cinque, o con il punteggio eventualmente conseguito sul campo dalla squadra avversaria, se a questa più favorevole, fatta salva l’applicazione di ulteriori e diverse sanzioni per la violazione dell’art. 1, comma 1. Non si applica la punizione sportiva della perdita della gara qualora si verifichino fatti o situazioni, imputabili ad accompagnatori ammessi nel recinto di giuoco o sostenitori della società, che abbiano comportato unicamente alterazioni al potenziale atletico di una o di entrambe le società. La società ritenuta responsabile è punita con la sanzione minima della penalizzazione di punti in classifica in misura almeno pari a quelli conquistati al termine della gara. Se il fatto o la situazione è di particolare tenuità, può essere irrogata, in luogo di tale sanzione, una delle sanzioni di cui alle lettere b), c), d), e), f) dell’art. 18, comma 1. Se il fatto o la situazione è di particolare gravità si applica inoltre una delle sanzioni di cui alle lettere d), e), f) dell’art. 18, comma 1”.

Tutte le leggi sono soggette ad interpretazione da parte del giudice, ma l’interpretazione deve basarsi sui fatti accaduti quindi, se il Padova sarà ritenuto responsabile anche solo oggettivamente del black out, la partita dovrà essere vinta a tavolino dal Torino, in caso contrario la gara verrà terminata o rigiocata e alla fine si saprà il risultato.

Il Torino ha tempo fino a mercoledì per presentare ricorso e nel frattempo si svolgeranno delle perizie tecniche per stabilire se il mal funzionamento dell’impianto di illuminazione è dipeso dalla società che fornisce l’energia elettrica, in questo caso l’Enel che già sabato aveva fatto sapere che il problema non dipendeva da loro, o dal Padova, che cercherà di dimostrare la sua estraneità per evitare che il giudice ne decreti la sconfitta. Presentato il ricorso, il giudice potrà decidere subito, quindi giovedì o venerdì, magari tenendo anche conto di precedenti simili con le società che ospitavano il match ritenute responsabili oggettivamente e quindi sancite con la sconfitta a tavolino (Bitonto-Matera gara di Coppa Italia di Lega Pro del 10 settembre 2008, Avis Ripatransone-Monteluponese partita del campionato di Promozione del 19 ottobre 2011) oppure prendere più tempo per valutare la situazione.

Se deciderà entro venerdì indubbiamente si eviteranno ulteriori problemi relativi alla squalifica per una giornata di Basha, Parisi e Vives perché se la gara dovesse essere ripetuta o terminata non potrebbero giocare con il Pescara in quanto non avrebbero ancora scontato la squalifica. Se invece il giudice prenderà più tempo per decidere i tre granata sarebbero a disposizione contro il Pescara, ma potrebbero non esserlo contro il Modena se la gara con il Padova non si svolgesse prima, totalmente o parzialmente, questo perché le sanzioni disciplinari devono essere scontate, come prevede il regolamento, nella prima gara successiva alla sentenza. Di conseguenza il Torino rischierebbe pure la beffa, oltre al danno questa settimana di dover preparare la gara con il Pescara senza sapere esattamente fino all’ultimo se Basha, Parisi e Vives potranno essere schierabili da Ventura nella partita contro la squadra di Zeman.

Il Toro è squadra che vince, pareggia o perde sul campo e non è avvezzo e non vuole regali, ma nessuno deve permettersi di danneggiarlo. Le regole vanno rispettate da tutti e i campionati devono svolgersi all’insegna della giustizia e della chiarezza perché solo l’onestà conferisce la credibilità.

[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]