Il giovane centrocampista del Palermo, Afriyie Acquah, ha parlato in una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, sul rapporto con il Presidente Maurizio Zamparini: “Un rapporto ottimo, è come un padre per me. E’ il mio secondo padre. Da quando sono arrivato mi ha trattato con affetto, stima ed attenzione. Ogni giovane calciatore dovrebbe avere un presidente come lui”. Il giocatore ghanese ha parlato anche del fatto che ancora dovrà crescere tanto: “Devo ancora migliorare tanto. Penso ad esempio al piede destro, devo mettergli maggiore forza e precisione”. Il centrocampista classe 92′ ha continuato parlando a quale giocatore si ispira e del rapporto con gli allenatori che ha avuto: “Dico Essien, lui ha tutto: potenza, forza, qualità. E’ un campione ed un modello anche fuori dal campo. Lavoro per diventare forte come lui. Rossi, Pioli e Mangia? Tre allenatori che hanno contribuito alla mia crescita, mi hanno insegnato molto. Con Mangia mi trovo molto bene, è sempre prodigo di consigli e con me parla tanto. Questo è fondamentale nel mio processo di maturazione”.
Dopo la Nazionale Under 21 il sogno del giocatore del Palermo è quello di poter indossare la maglia della propria Nazionale maggiore: “Voglio indossare la maglia della Nazionale maggiore e giocare con Essien, il mio idolo. La cosa più bella che mi è capitata sinora? La finale di Coppa Italia: giocare per un trofeo così prestigioso e davanti a così tanta gente è stata un’emozione indimenticabile che porterò sempre nel mio cuore. Peccato aver perso”. Acquah ha spiegato del perchè aver cambiato la maglia numero 94 con quella numero 20: “L’anno scorso ho scelto il 94 perché è stato un anno particolare: mia madre ebbe un grave incidente in cui si salvò per miracolo. Adesso indosso il 20 ma la motivazione è meno nobile, è solo legata alla mia età. Compirò vent’anni a gennaio”. Acquah ha concluso parlando delle sue caratteristiche e del percorso che l’ha portato a diventare un calciatore professionista: “Preferisco giocare in mezzo ma mi adatto a qualsiasi scelta dell’allenatore. Posso ricoprire tutti i ruoli, tranne quello del portiere. Se serve gioco anche in attacco… Io non sono cresciuto per strada. Ho iniziato a giocare per il club della mia città, il Dc United, dopo sono andato a giocare in Irlanda del Nord, al Glentouran, e gli osservatori del Palermo mi hanno visto in un torneo giovanile in Italia e portato qui. Un anno nella Primavera e poi il lancio in prima squadra. Adesso sono felice di indossare questa maglia, ma devo ancora migliorare molto. E’ il sogno di tutta una vita che finalmente si realizza. Ho sempre pensato di diventare un calciatore e nella mia testa non c’è mai stato altro. Cosa mi porto dentro dell’Africa? L’amore della mia famiglia, hanno fatto tanti sacrifici per farmi giocare. Dell’Africa porto dentro la voglia di riscatto della mia gente. Non dimentico le mie radici”.
[Rosario Carraffa – Fonte: www.tuttopalermo.net]