Palermo-Cagliari 1-1: Sau risponde nel finale a Rios

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Per fortuna che c’è Sau. Parafrasando il titolo già usato per film e libri, si potrebbe riassumere ciò che è andato in scena stasera al Barbera di Palermo. Il derby delle isole si chiude con un risicato 1-1, frutto delle reti – per entrambi la prima gioia in Serie A – per l’uruguaiano Arevàlo Rios (sì, proprio lui, l’ex obiettivo rossoblù) e, come anticipato, del 25enne di Tonara all’esordio ufficiale con la maglia del Cagliari. Di certo, né Sannino né Ficcadenti potranno essere soddisfatti dell’incontro: il Palermo ha monetizzato una delle pochissime sortite offensive in area rossoblù, eccezion fatta per due calci piazzati del solito Miccoli respinti in modo non del tutto ortodosso da un attento Agazzi. Il Cagliari invece ha provato a recitare il consueto canovaccio in pieno Ficcadenti-style: dominio incontrastato del possesso palla, ma limitate – eufemismo – occasioni da rete. Come contro l’Atalanta c’è poco da stare allegri: quantomeno non si è perso, e si può giustamente esultare per il gol all’esordio di Pattolino, vera e propria risorsa dell’attacco rossoblù.

LA CRONACA – Le due formazioni di partenza vedono alcune assenze eccellenti: tra i padroni di casa il talentino Dybala, accreditato alla vigilia del posto da centravanti, si accomoda in panca con Hernandez al fianco di Miccoli. Nel Cagliari Ficcadenti sceglie di risparmiare l’acciaccato Astori, sostituendolo con un positivo Ariaudo, mentre l’eroe di Is Arenas Ekdal viene preferito a Dessena sulla mediana. L’inizio della gara mostra due squadre guardinghe, con gli ospiti da subito intenti a guadagnare il controllo del possesso palla: Conti e Nainggolan stravincono il confronto diretto con i dirimpettai Rios e Donati, sprecando pochissimi palloni e costituendo un riferimento costante per i compagni. La prima azione degna di nota si registra soltanto al 17′, quando un bolide improvviso di Thiago Ribeiro, diretto sotto la traversa, costringe Ujkani ad una respinta in corner. Sugli sviluppi del quale Mantovani tira nettamente giù Pinilla in piena area: sarebbe un rigore solare, ma Mazzoleni non è dello stesso avviso. Ancora Ribeiro prova a superare il portiere rosanero, ma il suo sinistro al 20′ è tutt’altro che irresistibile. Il Palermo prova a scuotersi, andando vicino al vantaggio al 26′: calcio di punizione di Miccoli, la palla assume una traiettoria impossibile rendendo vano il tuffo sulla destra di Agazzi, costretto a respingere con il tacco. Chapeau. Sul corner successivo Hernandez di testa conclude sopra la traversa. Dieci minuti prima dell’intervallo Cossu, tra i migliori dei suoi, è costretto ad abbandonare la contesa: al suo posto dentro Ibarbo. Mentre tutto lascia pensare ad un classico 0-0, ecco che i padroni di casa trovano la zampata: è Rios a lasciar partire un forte diagonale dal limite dell’area che beffa Agazzi, ingannato dal tocco con il tacco di Ariaudo.

Ad inizio ripresa è Ibarbo ad incaricarsi di guidare la riscossa rossoblù: l’ex novarese Garcia non lo prende mai in velocità, come al 49′, quando sul cross radente del colombiano Pinilla non riesce ad intervenire, in piena area piccola. Al passare dei minuti la gara diventa sempre più imballata, con il Palermo chiuso nella propria metà campo dal forcing rossoblù, costante ma improduttivo. Al minuto 62 Ficcadenti decide allora di inserire il buon Marco Sau, al doppio esordio: in Serie A e con la maglia del Cagliari. Subito il tonarese, tecnica superiore e baricentro basso, come un certo Gianfranco Zola, prova a rendersi pericoloso, ma il suo cross per Pinilla non viene sfruttato appieno dal Pistolero. L’ingresso di Nenè per Ekdal è la mossa disperata di Ficcadenti per superare le barricate erette dalla difesa palermitana, retta da un ottimo Von Bergen. Dopo l’annullamento della rete di Donati all’81’ (fuorigioco millimetrico sulla punizione di Miccoli), quando ormai tutto lasciava presagire la seconda sconfitta esterna consecutiva, Pattolino si prende la scena. Ibarbo conquista caparbiamente una palla sull’out destro, servendo al centro Conti: cross in area del capitano per la girata acrobatica di Perico, a un metro da Ujkani.

Il Pereg non è un centravanti e si vede, dato che il tiro centrale viene  respinto dal portiere albanese: ma sul pallone vagante è proprio il prode Sau – 1 metro e 70 cm scarsi – ad anticipare di testa lo svizzero Morganella, più alto di lui di quasi 15 centimetri (cresta esclusa), depositando in rete. Una tremenda botta al costato ne limita l’esultanza, ma non impedisce al Cagliari di trovare il meritato pareggio. Negli ulteriori otto minuti non accade nulla, al di là del giallo per il grande ex dell’incontro, Pinilla. Il triplice fischio di un mediocre Mazzoleni pone fine ad un brutto Derby delle Isole: per Ficcadenti la consolazione di aver salvato la panchina, grazie al nanetto di Tonara. Ora il tecnico rossoblù dovrà trarre delle conclusioni dal punto di vista tattico: il 4-3-3, vero pallino dell’ex Cesena, non può prevedere la presenza sugli esterni di Cossu e Ribeiro, davvero a disagio in quel ruolo. Diverso il discorso con il duo Ibarbo-Sau, più portati degli altri due a quel tipo di gioco. Gli equilibri interni ad un gruppo di calciatori, si sa, sono sempre molto delicati: far fuori Cossu sarebbe una bestemmia, così come tenere sistematicamente in panchina due risorse come Sau e Ibarbo. Ficcadenti ne prenda atto: a lui la patata bollente…

TABELLINO:

Palermo (4-4-2):1 Ujkani; Morganella, Von Bergen (30′ st Munoz), Mantovani, Garcia; Bertolo, Donati (44′ st Pisano), Rios, Ilicic (7′ st Kurtic); Hernandez, Miccoli. All.: Sannino

Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Rossettini, Ariaudo, F. Pisano; Ekdal (33′ st Nenè), Conti, Nainggolan; Cossu (35′ Ibarbo); Thiago Ribeiro (18′ st Sau), Pinilla. All.: Ficcadenti

Reti: 40′ Rios, 43′ st Sau

Arbitro: Mazzoleni

Ammoniti: Mantovani, Garcia, Miccoli (P), Nainggolan (C)

[Francesco Aresu – Fonte: www.tuttocagliari.net]