L’inizio di campionato poco confortante dell’undici di Sannino, due sconfitte su due match con sei gol subiti e nessuno fatto, pone diversi interrogativi in merito a come schierare il Palermo in futuro per cercare di rimettere la squadra in carreggiata. Come già anticipato da questa sede nei giorni scorsi, vista la composizione dell’organico ci pare improponibile continuare ad insistere sul 4-4-2. Due almeno i motivi che ci fanno avvalorare questa tesi, innanzitutto il fatto che in rosa non ci siano esterni di ruolo di buon livello, ma soprattutto se si tiene conto del numero elevato di centrocampisti centrali che ha il Palermo.
Avere in rosa gente come Donati, Rios, Viola, Kurtic, Barreto e non fare una cerniera a tre ci pare sinceramente un errore, che tutti noi speriamo che Sannino riesca a correggere prima che sia troppo tardi. Inoltre se si vuole realmente valorizzare Ilicic, come tutti dicono, la soluzione migliore sarebbe quella di utilizzarlo come rifinitore dietro le punte, così come fece due anni orsono Delio Rossi. Il tutto non trascurando che, con una punta di ruolo vicino, il rendimento di Miccoli crescerebbe sensibilmente. Correzione di modulo dunque, ma anche variazione di alcuni elementi.
Per quanto riguarda ad esempio il reparto arretrato riteniamo Milanovic e Benussi due elementi che devono necessariamente trovare posto, insieme ovviamente a Mantovani, ultimamente out per problemi fisici. A centrocampo una cerniera a tre composta da Viola, Donati e Rios ci sembra la migliore possibile, qualità e quantità al servizio di un tridente d’attacco composta da Ilicic o Brienza nel ruolo di rifinitore dietro Miccoli Dybala, con Budan pronto a subentrare in corsa. La palla passa adesso al tecnico Sannino, vedremo fin dai primi allenamenti, la cui ripresa è fissata per oggi, come deciderà di muoversi. Ne vale del futuro del Palermo, ma anche del suo, non crediamo infatti che la pazienza di Zamparini sia giustamente infinita.
[Giovanni Chinnici – Fonte: www.tuttopalermo.net]