Si è ritrovato un reparto che sta trasformando i rosanero: la difesa. Sannino ha saputo rinnovarla e ha trovato nella propensione offensiva una nuova dimensione, rivalutando uomini che di solito pensano solo a difendere, difensori che adesso si sono messi a segnare in contemporanea all’attacco, ritrovando verve e efficacità. Due provvidenziali difensori si sono messi in rilievo contro la Sampdoria: Steve Von Bergen e Santiago Garcia, che non sono degli specialisti sotto porta ma che domenica scorsa sono andati a segno, contribuendo alla vittoria che ha dato il sorriso ai tifosi e rilanciato la corsa per la salvezza dei rosanero. Von Bergen non segnava dal 2004 quando giocava con il Neuchatel Xamax, ha aspettato nove anni, ma questa volta può risultare fondamentale per il Palermo, mentre Garcia era andato a segno nel maggio scorso contro il Milan. Santiago ultimamente ha dovuto sopportare le critiche dei suoi tifosi, ma questi devono capire che è ancora giovane e deve maturare, debbono essere indulgenti con lui perchè si sta impegnando professionalmente e con generosità.
SANNINO – Giuseppe Sannino, in una lunga intervista rilasciata a Tuttosport, ha parlato di Palermo e della sua tifoseria ed anche del perché di aprire le porte dello stadio durante gli allenamenti. “Uno deve sentire la delusione della gente, di chi viene la domenica allo stadio. I giocatori vivono in uri mondo ovattato, non capiscono quello esterno, non percepiscono la passione. Dovevano guardarsi dentro, senza alibi”. Contestazione? Ma non è stata grandissima. Il tifoso del Palermo è passionale però educato, ti accarezza. É sano, chiede solo attaccamento alla maglia. É bastato mezzo risultato che agli allenamenti è tornato l’entusiasmo. Palermo è la città dove ogni allenatore vorrebbero lavorare. Sei ultimo e i bambini chiedono l’autografo…”. Alcune parole anche per il Patron rosanero. “Come ho ritrovato Zamparini? Ero stato troppo poco prima, ma la pensa come quando mi aveva chiamato: fare sempre il meglio possibile”. Parlare poco e portare fatti. Con voi parlo oggi perché siamo ancora lontani da domenica ( e se la ride). La forza dell’allenatore nasce da chi ti è vicino. Sono stato tre anni con Sogliano a Varese e poi con Perinetti a Siena e a Palermo. Le fortune di un allenatore sono determinate dalla bravura del dirigente. Il pallone è come un rapporto affettivo: lo sguardo della prima volta in ritiro, l’ammiccamento alle prime amichevoli, la passione in campionato, la sopportazione quando si continua. E alla fine il matrimonio prosegue o si divorzia”.
[Avanzati/Casales – Fonte: www.tuttopalermo.net]
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