A vedere le ultime partite del Palermo è saltato agli occhi l’opaco momento di forma di Javier Pastore. Il presidente Zamparini ha giustificato il momento negativo dell’asso argentino, addossandone le cause ad una sorta di stanchezza psicofisica. A nostro avviso è possibile rintracciare anche una motivazione tattica alle ultime deludenti prestazioni del Flaco. Se è vero che gli errori nei passaggi e la mancanza di quelle accelerazioni, che il numero ventisette ha nel suo repertorio, denotano stanchezza generale, allo stesso tempo si deve tenere in conto che le difese avversarie stanno sempre più conoscendo le caratteristiche del trequartista rosanero, riuscendo così ad arginarlo. In particolare, si può notare come ogni volta che Pastore prende palla sulla trequarti ci sia un terzino avversario che, con un centrocampista di turno, raddoppiano sull’argentino impedendogli di giocare palla. Per risolvere questo problema, da più parti si sente dire che Delio Rossi stia prendendo in seria considerazione l’idea di tornare al 4-3-1-2, avanzando Pastore al ruolo di seconda punta, consentendogli così di poter sfoggiare e utilizzare tutto il suo immenso bagaglio tecnico in area di rigore, senza dover ritornare necessariamente a prendere palla sulla trequarti. La migliore prestazione stagionale dell’argentino, il derby con il Catania suggellato da una sua tripletta, guarda caso è arrivata utilizzando il modulo cui abbiamo accennato in precedenza.
[Giuseppe Nigliaccio – Fonte: www.tuttopalermo.net]