Maurizio Zamparini chiarisce ogni dubbio in conferenza stampa e rilancia il progetto Palermo dopo le dimissioni di Sean Sogliano. Ecco le parole del presidente rosanero, secondo quanto raccolto da TuttoPalermo.net: “Abbiamo accettato le dimissioni di Sogliano. Mangia è dispiaciuto, essendo molto legato con il direttore sportivo. Gli ho adeguato lo stipendio perché ho grande fiducia in lui e il suo staff, essendo un allenatore da Palermo. Ho richiamato Cattani, che era in Sud America.
Sarà lui il nostro direttore sportivo nel frattempo. Perché Sogliano fuori? Penso che veniva da una realtà dove faceva direttore sportivo, presidente e altro. Non credo che abbia capito la realtà di Palermo. Lui voleva troppa autonomia, Palermo non è Varese. Abbiamo due caratteri duri, forse è meglio lasciar stare. C’è stima reciproca ma è meglio separarci ora per non litigare in futuro. A Sogliano ho detto che gli darei il mio portafoglio perché mi fido di lui, ma non può fare quello che vuole. Il direttore sportivo ha una funzione e deve rispettarla. Non ha pieni poteri e Sogliano doveva capirlo. Il dissidio nasce dal mancato confronto”.
Zamparini, interpellato sul parallelismo tra la situazione simile di Sabatini e Sogliano, risponde così: “Sabatini non è Sogliano. La situazione è diversa. Ho avuto tre direttori sportivi nella mia presidenza a Palermo, quindi non mi dite che è così. Per Sabatini il rapporto era diverso. E’ stato un gesto d’orgoglio di entrambi che ha portato alla fine del rapporto, di cui ci siamo pentiti. Io ho intenzione di lasciare la presidenza. Ho già individuato il nostro amministratore delegato, alla Galliani per intenderci. Ho bisogno di mettermi da parte. Con Mangia ho un grande dialogo, non voglio fare la formazione ma ho bisogno di avere un rapporto diretto con gli allenatori. Sono competente di calcio, quindi posso parlarne coi miei collaboratori. Ad esempio, Mazzarri ieri ha sbagliatola formazione, cambiando modulo contro il Bayern. Non c’è bisogno di un direttore sportivo che faccia da cuscinetto come c’era tra Rossi e me. Mangia deve avere l’umiltà che ha avuto al suo esordio. Se lo farà, diventerà un grande allenatore. Spero che lo farà a Palermo. Ad esempio, l’Udinese è Guidolin, che è un campione in quella squadra. Lui ha adottato il modulo ai giocatori. E’ maturato tantissimo, è questo il segreto dell’Udinese. Non esiste un modulo vincente. Bisogna adattarlo ai giocatori. Il Palermo è stato costruito per Pioli, Mangia a secondo dei giocatori farà come meglio crede. La mia presidenza? Nel calcio ora c’è bisogno di un dirigente 24 ore su 24.
C’è necessità di una presenza fissa. Il problema è anche perché giudico le partite per sensazioni e non per un contatto diretto”. Zamparini sulle critiche di mercato: “Abbiamo comprato due punte, a gennaio arriverà Vasquez. Non capisco e non accetto le critiche di chi dice che Zamparini non investe nel Palermo. Per la squadra che è il Palermo, il mercato può essere questo. Il Palermo è un laboratorio, ma chi non capisce questo non ha capito niente. Per Ilicic ho rifiutato 15 milioni da una squadra russa. Io credo in lui. Ha bisogno di essere sorretto psicologicamente. Se non gioca o viene considerato poco, è normale che si abbatte. Ilicic fa la differenza, se gioca. Certamente quest’anno abbiamo una mediana operaia, non di qualità, avendo perso Liverani. Cerchiamo un centrocampista di qualità, ma il mercato è povero da questo punto di vista. Il mercato a Palermo si fa sempre, anche in prospettiva. Ad esempio, Varela diventerà un grande giocatore. Ha bisogno di ambientamento, come lo ha avuto Hernandez o Cavani. Se il Palermo non vendesse alcuni giocatori, si dovrebbe ridimensionare e lottare per la salvezza.” Il patron rosanero si proietta infine anche sulla sfida contro il Bologna di sabato sera: “Non sono mai sereno quando c’è la partita. Sono tranquillo perché c’è Mangia. Reputo il Palermo più forte del Bologna, soprattutto in casa”.
[Alessandro Buttitta – Fonte: www.tuttopalermo.net]
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