Il Patron del Palermo, Maurizio Zamparini, ha rilasciato una lunga intervista al Giornale di Sicilia, spiegando ancora una volta del perchè sono avvenute le cessioni di alcuni big: “Sono stati ceduti perché volevano guadagnare di più e sapevano di non poterlo fare a Palermo. E la loro mancanza di entusiasmo era dettata proprio da questo. Non sono certo io la causa di queste cessioni. Io con tutti i giocatori della rosa ho un rapporto che va oltre a quello fra presidente e giocatore. Li considero dei figli, c’è un vero rapporto umano”. Ha parlato anche dei tifosi rosanero: “Quando cammino per la strada sento la riconoscenza dei palermitani. Le offese, certo mi fanno male, come quelle dell’altro giorno alla stadio.
Io, però, sono trasparente e in buona fede. Chiaro, faccio degli errori anche io, come quello della scelta dell’allenatore. E la contestazione va anche bene, nel Mondo del calcio ci sta. Ma ci deve essere un dialogo, la gente che mi contesta deve farmi delle domande ed io sono pronto a rispondere. La contestazione fine a se stessa è inutile, non è per nulla positiva”. Ha continuato parlando di come sia sempre in cotantto con il proprio staff: “Quando finisce il campionato, io e il mio staff ci riuniamo per fare delle valutazioni. Lo scorso anno sono emerse tre cose. Primo, c’era gente che non voleva più restare a Palermo. Secondo, sono emersi gravi problemi difensivi che abbiamo risolto con gli arrivi di Silvestre, Cetto e Mantovani.
Terzo, con la partenza di Pastore serviva un centrocampista di qualità, che abbiamo identificato in Vazquez. Peccato che dovrà arrivare a gennaio. Ero disposto a pagare di più per farlo arrivare qui sin da subito, ma voleva a tutti i costi giocare sei mesi con la sua squadra. In ogni caso i due nuovi acquisti Barreto e Della Rocca, faranno bene e porteranno grande tecnica al centrocampo. Adesso siamo a posto, abbiamo anche uno degli attacchi migliori della serie A. Pastore non è stato rimpiazzato adeguatamente? Vedrete Vazquez e Zahavi”. Ha confermata l’intenzione di non rispondere più al telefono a fine di ogni gara: “Non ho avuto mai nessun dissidio con i miei giocatori e nemmeno con Rossi a dire la verità. L’unico mio guaio è che al termine della partita vengo contattato dai giornalisti e dò delle disamine tecniche. Da quest’anno, è meglio che tenga il telefono spento e che faccia le mie disamine in privato, con il mio ds”.
[Rosario Carraffa – Fonte: www.tuttopalermo.net]