Forza Lazio. Dopo lo scempio visto oggi al Tardini, questa è una delle poche speranze che restano al tifoso del Cagliari. Il tris servito dal Parma del rimpianto ex Donadoni evidenzia una realtà insindacabile: qualora il Lecce, attualmente terzultimo a quota 34 punti, espugnasse l’Olimpico di Roma ai danni della squadra di Reja si porterebbe ad un solo punto dai rossoblù di Ficcadenti, “frullati” dal bel gioco messo in mostra dai ducali. Giovinco e due rigori – netti – di Floccari e Okaka certificano il pessimo stato di forma del gruppo cagliaritano. La classifica fa sempre più paura e nemmeno il ritorno in campo del Pistolero Pinilla ha sortito gli effetti sperati: impossibile tener conto dei passaggi sbagliati, movimenti approssimativi e sovente inesistenti. Questa sera è emersa, in maniera inequivocabile, la differenza di sagacia tattica tra Donadoni e Ficcadenti.
Il primo ha ingabbiato la gara a centrocampo, lasciando in minoranza il “povero” trio rossoblù (5 contro 3), con Valiani a ringhiare su Nainggolan, lasciando libero in avanti Giovinco di inventare a suo piacimento. Il tecnico marchigiano non è riuscito invece a modificare la situazione: ha continuato a insistere sul manovriero Ribeiro, invece di puntare sul dinamismo di Ibarbo; il gioco si è limitato al ripetuto utilizzo dei lanci lunghi, con la mediana costantemente scavalcata, con il solo Pinilla stretto nella morsa dei vari Lucarelli, Paletta e Zaccardo. Martedì contro il Catania si rischia di raggiungere, per la prima volta dall’inizio della stagione, la zona retrocessione in caso di filotto del Lecce, che per fortuna affronterà Lazio e Napoli, in lotta per le posizioni europee. Fino a martedì ci sarà ancora possibilità di salvarsi con i propri mezzi: dopo, potrebbe essere troppo tardi.
PRIMO TEMPO – Ficcadenti conferma Thiago Ribeiro al fianco di Pinilla, con il resto delle scelte obbligate. Sull’altro fronte Donadoni sceglie Valiani a centrocampo invece di Musacci e Morrone, spedendolo nella zona di Nainggolan, con la coppia offensiva Floccari-Giovinco che in passato ha spesso fatto male ai colori rossoblù. L’inizio della gara è soporifero, con il primo sussulto al 15’: Astori buca clamorosamente in area, favorendo l’inserimento della Formica Atomica che per fortuna del Cagliari spara altissimo il suo sinistro da pochi passi, con Agazzi che gli chiude lo specchio. Tre minuti dopo Rizzoli lascia correre sulla spinta di Paletta su Ekdal in area gialloblù, forse troppo frettolosamente. Soprattutto perché al 23’ il fischietto bolognese reputa falloso un intervento analogo di Astori su Giovinco al limite: dal calcio di punizione scaturisce il vantaggio per i padroni di casa, con il ginocchio di Pisano che va a deviare il tiro del fantasista scuola Juve. La rete subita pare scuotere i rossoblù, che al 30’ sfiorano il pareggio con l’unica occasione capitata a Pinilla (su uno schema su punizione battuta da Cossu), ma Mirante vola a togliere il pallone da sotto l’incrocio dei pali. Poi più nulla: il restante quarto d’ora di gioco mostra l’incapacità del Cagliari nel costruire una manovra, per la disperazione dei sostenitori rossoblù.
LA RIPRESA – La seconda frazione dovrebbe vedere un Cagliari alla disperata ricerca del pareggio, vista la non rosea situazione di classifica. Ciò però non accadrà, anzi: sono i padroni di casa a spingere sull’acceleratore per trovare la rete della sicurezza. Tra il 49’ e il 53’ è Giovinco a creare il panico nell’incerta difesa rossoblù, prima in collaborazione con Valiani, successivamente con Floccari: l’ex centravanti della Lazio si libera al tiro sulla sinistra, costringendo Agazzi ad una grande parata, ma la palla finisce nuovamente sui piedi di Giovinco come in un flipper, con il provvidenziale intervento di Nainggolan a sbrogliare la situazione. Ficcadenti si gioca le carte Ibarbo (al posto dell’evanescente Ribeiro) e Perico per Agostini, ma il colombiano non riuscirà mai a rendersi pericoloso, per la tranquillità di Mirante. L’accelerazione arriva invece da parte dei gialloblù, che negli ultimi venti minuti uccidono la gara: al 71’ Nainggolan sgambetta ingenuamente Jonathan dentro l’area. Rizzoli concede il calcio di rigore, che Floccari trasforma impeccabilmente. La reazione del Cagliari, che sarebbe lecito aspettarsi, non c’è: squadra senza idee e senza mordente, fattore che preoccupa in chiave salvezza. Il Parma domina il gioco, rischiando in più circostanze di sfondare in area. Nemmeno l’ingresso di Nenè per Cossu cambia le cose: eloquente l’immagine dell’82’, con il brasiliano, forte colpitore di testa, costretto a calciare i corner. Quattro minuti più tardi Okaka, subentrato a Floccari, viene atterrato in area da Agazzi: rigore centrale dell’italo-nigeriano e 3-0 servito, per la più che comprensibile felicità di Donadoni. I sei minuti di recupero non modificano la sensazione di arrendevolezza mostrata dal gruppo guidato da Ficcadenti: contro il Catania a Trieste ci si gioca molto, se non tutto. Soprattutto se si vuole evitare di avere, fino in fondo, l’acqua alla gola.
TABELLINO:
PARMA-CAGLIARI 3-0 (1-0)
PARMA (3-5-2): Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Jonathan; Valiani (29′ st Biabiany), Valdes (48′ st Musacci), Galloppa, Gobbi; Floccari (35′ st Okaka), Giovinco. (Pavarini, Santacroce, Modesto, Morrone). All. Donadoni.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini (13′ st Perico); Ekdal, Conti, Nainggolan; Cossu (35′ st Nenè); Thiago Ribeiro (11′ st Ibarbo), Pinilla. (Avramov, Bovi, Ariaudo, Larrivey). All. Ficcadenti.
Arbitro: Rizzoli di Bologna.
Reti: 24′ pt Giovinco; 28′ (rig. Floccari) e 45′ st (rig.) Okaka.
NOTE: Giornata di sole, terreno in discrete condizioni. Spettatori 7 mila circa. Ammoniti Galloppa (P), Giovinco (P), Cossu (C), Jonathan (P), Agazzi (C). Angoli: 8-1 per il Cagliari. Recupero: 1’pt; 6’st.
[Francesco Aresu – Fonte: www.tuttocagliari.net]