Ieri al Tardini, miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso, si è avuta una conferma molto gradita. Dopo aver costruito un proprio tipo di gioco, Ballardini è riuscito a dare continuità ai risultati: pareggio contro la Juve, vittoria casalinga contro la Lazio, nuovo pareggio esterno contro il Parma. Una media perfetta, frutto del lavoro certosino del tecnico del Genoa. Siamo passati da una squadra che non riusciva a compiere due passaggi di fila a una di tipo (finalmente) diverso: costruisce, mette in difficoltà l’avversario, agisce in contropiede e colpisce due legni pieni. E oggi tutti, addetti ai lavori e tifosi, si lamentano che il Grifone meritava tre punti: ma il punto di oggi peserà certamente nel rush finale della lotta per la salvezza.
A proposito di pali e traverse occorre dire che Bertolacci ha un credito elevato con la sorte: si spera che passi presto a riscuotere, segnando magari due gol decisivi. E a proposito del trequartista, il generale “Patton” Ballardini ha compiuto un’altra trasformazione: da giocatore indisciplinato e poco utile è diventato una sorta di spina nel fianco degli avversari. Riesce ad essere imprevedibile e difficilmente marcabile: sbuca all’improvviso e crea grattacapi agli avversari.
Il Parma non ha un gioco entusiasmante, anche in casa, ma riesce ad essere concreto, colpendo la squadra ospite quando meno se lo aspetta. Il Genoa è riuscito a imbrigliarlo a centrocampo e sulle fasce. Una perfetta fase difensiva quella dei rossoblù che ha consentito di conquistare un risultato positivo. Ciò ha consentito di sfatare la “zona Stock”, ossia dal minuto 84 in poi, in negativo dei rossoblù in cui subivano sempre il gol che mandava in fumo tutto il lavoro svolto nel corso della gara. Un altro ottimo segnale in vista della prossima gara casalinga di domenica prossima contro l’Udinese. Nota per Braschi: gli arbitri quando inizieranno a fischiare falli contro i difensori che scientificamente colpiscono Borriello? Nota di merito per l’attaccante che è stato più forte anche dei colpi ricevuti.
Gran finale: che fine ha fatto Ciro Immobile? Dov’è il giocatore dotato di sicurezza e che sapeva anche fare sponda con i compagni? Oggi è entrato nei minuti finali e ha dimostrato poca lucidità, non passando il pallone a Olivera che era smarcato e che avrebbe potuto tranquillamente battere a rete. Purtroppo l’attaccante di Torre Annunziata è diventato un enigma: toccherà a Ballardini analizzare i suoi problemi, come ha fatto con tutti gli altri giocatori della rosa, e a rilanciarlo verso livelli di rendimento ben più elevati di quelli attuali, ahimè, mediocri.
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]
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