Marco Parolo ha chiuso il 2012 con un rendimento sempre in crescendo e oggi, prima del primo allenamento a ranghi completi del 2013, ha spiegato ai giornalisti presenti a Collecchio il perché di questa crescita: “All’inizio c’è sempre una fase di ambientamento per inserirsi all’interno del gruppo e poi ho avuto qualche problema fisico magari passato in secondo piano ma che non mi hanno permesso di esprimermi al meglio. Ho recuperato tono muscolare, col passare del tempo mi sono inserito meglio all’interno del gruppo e penso di aver chiuso il 2012 in crescendo. L’obiettivo è riprendere nel 2013 da dove avevo finito e magari fare ancora meglio”. Che per Parolo significa “essere più concreto in zona-gol. Sono 4-5 partite che sto arrivando parecchio al tiro, ci sto girando intorno al gol ma alcune volte per sfortuna altre per mia imprecisione non è arrivato. Migliorare questa parte del mio gioco è un obiettivo”.
La posizione di Parolo riassume un po’ quello che è il Parma in campo: tecnica ma anche corsa, saper attaccare senza scoprirsi troppo: “Questo fa parte del nostro spirito: correre. Corriamo tutti, dall’attaccante al difensore al centrocampista. Se andiamo a vedere la distribuzione delle palle-gol che costruiamo, vediamo che in ogni partita tutti possono fare gol. E’ la nostra forza questa voglia di attaccare e di non subire. Questo aiuta la squadra a fare punti, anche su campi difficili”. Altra forza della squadra è il comportamento di chi gioca meno, non solo in campo alla domenica quando è chiamato in causa ma anche durante la settimana nel mantenere elevato il ritmo degli allenamenti e al qualità del lavoro: “Sì, non puoi mollare 5 minuti. Sappiamo tutti di dover dare il 100% anche in ogni allenamento. E chi non gioca si allena ancora più forte. Non si può mollare un attimo. La dimostrazione è appunto che chi ha giocato meno quando poi è stato chiamato in causa si è spesso dimostrato il migliore in campo. E’ la nostra forza: chiunque gioca sa cosa fare, sa dare il suo contributo”.
Quando manca solo il Palermo da affrontare per chiudere il girone d’andata, a Parolo viene chiesto il suo parere sulla squadra più difficile da affrontare e sul giocatore che più l’ha impressionato: “La squadra probabilmente la Juve, ma è anche vero che noi l’abbiamo affrontata alla prima giornata, dovevamo conoscerci e crescere. Sono curioso di riaffrontarla adesso, con un altro spirito e un’altra mentalità che abbiamo maturato. Come singolo sono rimasto impressionato da El Shaarawy, dalla sua forza e dalla sicurezza che ha preso in un anno. Qui a Parma su un campo pesante ha fatto un paio d’azioni portando a spasso 3 o 4 di noi e non è facile. Vuol dire che ha delle doti importanti, mi ha stupito molto”. Il girone d’andata, però, deve ancora finire: ”Pensiamo prima al Palermo per chiudere il girone d’andata e aprire il 2013 in maniera positiva. Se riprendiamo dallo spirito e dalla voglia di fare risultato che abbiamo avuto con il Cagliari e con il Bologna possiamo dire la nostra poi nel girone di ritorno. Il Palermo ha gente molto pericolosa in avanti, e se gli si lascia spazi sono difficili da riprendere. Penso a Miccoli, Ilicic, Brienza. Noi dovremo fare la partita, un po’ come col Cagliari. Dovremo essere cattivi e spingere sull’acceleratore fin dall’inizio, senza pensare che sia una partita facile”.
Nella prima parte di stagione Parolo si è comunque dimostrato un punto fermo del centrocampo crociato: “Siamo un centrocampo completo, dove c’è un po’ di tutto: c’è corsa, attacco alla profondità, c’è gente tecnica e altra brava nel breve, gente che sa fare gioco come Valdes o Marchionni che dà tante esperienza e una grande mano in fase di impostazione. E poi aspettiamo il ritorno di Daniele Galloppa, un giocatore importante come ha dimostrato nelle prime giornate quando è stato sempre tra i migliori in campo. Il suo ritorno aumenterà ancora di più la competizione in un reparto di centrocampo che secondo me è già tra i più completi che ci sono”.
L’ottavo posto in campionato fa sì che in molto guardino in avanti piuttosto che concentrarsi su quanto avviene alle spalle del Parma in classifica. L’Europa League, però, per Parolo è un discorso “pericoloso e illusorio, almeno per ora. A fine gennaio vedremo. In questo mese abbiamo partite che sulla carta sono facili ed altre meno facili. Se sapremo avere un equilibrio in queste partite, allora vorrà dire che siamo ripartiti da basi solide, che avremo fatto passi in avanti importanti verso il primo obiettivo che è la salvezza e quindi da lì si potrà sperare. Tra un mese tireremo le somme. Quest’anno sono arrivato in una società dove c’è voglia di fare, in tutti i sensi, e penso che raggiungere un obiettivo del genere sarebbe qualcosa di fantastico. Però ripeto, per noi calciatori giocare in Europa sarebbe qualcosa di bello, un onore. Ma adesso dobbiamo pensare a fare il prima possibile i punti che mancano alla salvezza. Fra un mese vedremo se continuare a illuderci o rimanere con i piedi per terra. Intanto battiamo il Palermo per chiudere l’andata a 29 punti e continuiamo a percorrere la via che abbiamo imboccato”.
[Sito Ufficiale Fc Parma – Fonte: www.fcparma.com]