L’incrollabile Amauri, che ha concluso la sua inesauribile prova a servizio di compagni e causa con una rete finalmente materializzata, dopo che in precedenza un traversa colpita in pieno gli aveva tolto ancora la gioia più immensa per un attaccante. Il sicuro Antonio Mirante, alla duecentesima presenza in Serie A, che ha mantenuto e garantito la vittoria con i suoi riflessi sui tentativi di accorciare e riprendere, a distanza ravvicinata, degli avversari.
Il Parma ha provato a condurre sin dall’inizio la sfida, con Pedro Mendes a sostituire Gabriel Paletta al centro della difesa al fianco di Lucarelli, Felipe spostato a sinistra a rimpiazzare lo squalificato Massimo Gobbi e Amauri a far da boa in avanti, affiancato ai lati da Nicola Sansone e da Jonathan Biabiany. Un Torino molto compatto e coperto ha saputo, però, infilzarlo in contropiede con un cinismo micidiale, al 20’. La conclusione vincente è stata di Ciro Immobile, implacabile sul cross teso di Matteo Darmian, disceso lungo la destra.
Il provvidenziale pareggio è giunto dopo quattordici minuti, al 34’, quando dalla parte simmetricamente opposta Mattia Cassani, arrivato sul fondo della destra crociata, ha confezionato un bellissimo passaggio arretrato verso il centro del limite dell’area, dirottandolo con precisione sui piedi di Marchionni, che ha insaccato al volo con un bolide imprendibile. Come è stato inafferrabile, al 45’, spettacolo per gli occhi, il colpo di tacco destro di Lucarelli, che ha deviato il pallone sotto l’incrocio del primo palo, sul corner dalla sinistra di Sansone. Meraviglia che ha consentito di andare al riposo avanti per 2 a 1.
Così, nel secondo tempo, al 69’, c’è stata la possibilità di impacchettare l’affermazione con il calciatore crociato che più di tutti, per sacrificio e cuore messo in campo, lo meritava, Carvalho de Oliveira Amauri. E’ stato il suo primo gol in questo campionato. Un potente tiro di sinistro dall’interno dell’area. Insistentemente cercato, insistentemente voluto. Con un inserimento in percussione dalla lunetta, dove aveva ricevuto palla da Marchionni. Per un’esultanza sotto la Curva Nord con dedica alla maglia. Per l’esplosione del Tardini, che ha detonato un’ovazione quando è stato sostituito prima della fine. Il Parma non si è fermato, ha guardato in alto, ha saltato insieme ai suoi encomiabili tifosi. Nel gruppo che ha rimbalzato di gioia c’era anche Roberto Donadoni. Non è facile vedere il mister sciogliersi. Non è un caso.
[Sito Ufficiale Fc Parma – Fonte: www.fcparma.com]
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