Nell’ultima puntata di Sampdoria sempre con te, il programma radiofonico di sampdorianews.net in onda su Radio 103 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 19 alle 20 (scriveteci via sms al 3381010360), è intervenuto l’allenatore del Sassuolo Fulvio Pea. Pea nel 2008 portò la Primavera della Sampdoria alla conquista dello scudetto e della Coppa Italia.
Che effetto le fa affrontare la Sampdoria da avversario?: “Ho tantissimi ricordi con quella maglia, che peraltro ha dei colori stupendi. Con la Samp ho passato due anni bellissimi e mi ha dato tanto. Se sono qua al Sassuolo lo devo anche alla Samp e al suo Presidente che mi ha dato la possibilità di lavorare con due squadre composte da giovani molto interessanti”.
Domenica, anche se i risultati dicono il contrario, guiderà una squadra piccola contro una delle grandi favorite del campionato. Che atmosfera si respira a Sassuolo e come sta la squadra?: “Sicuramente sarà una grande emozione, anche perché è la prima volta a Marassi per tutti noi. Per me ancora di più, perché a Genova ho lasciato il cuore. Però quando si scende in campo si gioca 11 contro 11 e tutto si annulla e si azzera. Noi cercheremo di fare la nostra partita. Il nostro obiettivo è quello di rovinare i sabati e le domeniche ai nostri avversari. Quindi ci proveremo anche domenica”.
In caso di goal esulterà?: “Se il mister mi fa giocare esulto (ride, ndr). A parte gli scherzi, oggi sono tifoso della mia squadra, perché sono un appassionato di calcio e divento il primo tifoso della squadra che alleno. Sono stato un grande tifoso della Sampdoria, ma domenica tiferò Sassuolo, inciterò i miei giocatori e cercherò di portare a casa il miglior risultato utile possibile. Di fronte avremo una corazzata, perché la Sampdoria è stata costruita molto bene, anche se sta incontrando qualche difficoltà, come è normale che sia, a inizio stagione. Sarà una partita molto difficile sotto tanti punti di vista”.
C’è qualcuno dei giovani che ha allenato nella primavera della Sampdoria che teme particolarmente in vista della partita di domenica?: “Qualcuno di questi gioca poco e altri sono convocati in Nazionale e questo, per altro, è un problema per la Sampdoria. La Sampdoria è un’ottima squadra e noi temiamo il complesso. Se poi qualche mio ex-giocatore fa il furbo… (ride, ndr). Comunque sarà una bellissima giornata, anche perché noi non siamo abituati a giocare davanti a 25 mila persone”.
Le faccio due nomi: Marilungo e Fiorillo. Che cosa hanno questi due giocatori?: “Tutti e due hanno in comune una cosa particolare: la qualità. Entrambi sono un po’ pazzerelli, però quando sono stati con noi, quando lavoravo con il preparatore atletico Roberto Sassi, avevano cambiato molto il loro modo di vivere il calcio e si erano concentrati sul loro essere calciatori e questo li aveva aiutati molto. Rimangono due giocatori con qualità strepitose, si sono forse un po’ persi, ma gli auguro di ritrovarsi presto perché sono due ragazzi che possono togliersi un sacco di soddisfazioni”.
Che cosa dovrà temere la Sampdoria del suo Sassuolo?: “Dovrà temere sicuramente il nostro spirito di squadra che è quello che ci sta spingendo ad ottenere ottimi risultati. Una squadra molto umile e molto modesta, ma con giocatori che sono uomini con valori importanti. Tutti questi fattori hanno contribuito a fare del piccolo Sassuolo la mina vagante della serie B in questa prima fase di stagione”.
Tornando alla Primavera della Samp, quali dei suoi ex giocatori l’hanno sorpresa in positivo e quali invece in negativo nel prosieguo della loro carriera calcistica?: “Molti di quella squadra giocano in serie B, altri addirittura in serie A, come Poli, che spero di vedere al più presto in campo, perché è un giocatore strepitoso. Non mi hanno sorpreso perché io li ho visti crescere giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, questi ragazzi che prendevano coscienza dei loro mezzi e lavoravano con una grandissima maturazione. Nessuno di loro mi ha stupito, spero di vederli ancora più in alto di dove sono adesso perché margini di miglioramento ce ne sono sempre, a qualsiasi età”.
Ha collaborato con grandi allenatori come Mourinho, Benitez, Leonardo, Simoni e Mazzarri. Che idea si è fatto di questi primi mesi di Atzori sulla panchina della Sampdoria? Qualcuno sta già cominciando a criticarlo visti gli ultimi risultati: “Noi allenatori siamo pagati sia per allenare la squadre che per ascoltare gli insulti alla domenica (ride, ndr), o meglio, per raccogliere tutti i malumori che nascono intorno alla squadra. Non conoscendo bene la realtà che c’è ora a Genova faccio fatica a esprimere giudizi. Le difficoltà ce le hanno tutte le squadre e tutti gli allenatori. Giudicare l’operato di un allenatore dopo 8 giornate è difficile, bisogna un po’ aspettare perché a volte il tempo può aiutare a eliminare problematiche che ci sono a inizio stagione, ancor di più per una società che è retrocessa. Il fatto di trovarsi tanti giocatori così bravi tutti insieme richiede un po’ di tempo. Vedrete che la Sampdoria da sabato prossimo tornerà ad essere la vera Sampdoria, però da sabato prossimo, non da adesso (ride, ndr)”.
Nella rosa del Sassuolo figura un giocatore dalle grandi qualità tecniche come Sansone. Come mai in questi anni non è riuscito ad affermarsi? Addirittura l’anno scorso nel Frosinone entrava spesso solo nel secondo tempo: “E’ un ragazzo di 23-24 anni con qualità incredibili, ma non se ne rende conto. Ha bisogno di un po’ di tempo per conoscersi e quando capirà le qualità che ha potrà togliersi grandi soddisfazioni. A volte disputa partite da categoria superiore, però a volte si perde. La continuità di rendimento è data anche dalla maturazione come uomo. Probabilmente ha bisogno di crescere e maturare. Solo con il tempo troverà l’equilibrio tra essere uomo ed essere giocatore”.
Faccia il bravo domenica a Marassi: “Se mi dite così vuol dire che devo far vincere la mia squadra (ride, ndr)”.
Sogna un giorno di sedersi nuovamente sulla panchina della Sampdoria?: “Qualche anno fa, parlando con dirigenti e amici al bar si diceva “Chissà se un giorno non avremo la fortuna di trovarci tutti in prima squadra, i ragazzi in campo e io in panchina”. Ma è stata solo una battuta. Auguro alla Sampdoria di tornare al più presto in serie A. Sognare non costa nulla e non fa male a nessuno, però oggi come oggi io mi tengo stretto il Sassuolo che mi sta dando la possibilità di allenare con grande serenità e questo è molto importante per me”.
[Mattia Magraviti – Fonte: www.sampdorianews.net]