BEIJING – Dorothea Wierer ha vinto la medaglia di bronzo nella sprint femminile ai Giochi Olimpici di Pechino 2022. Una prova straordinaria quella della trentunenne di Anterselva, che ha regalato spettacolo al poligono con una sessione di tiro perfetta e rapidissima, rafforzandola con una solida prova sugli sci stretti. Wierer ha chiuso in testa sia nella graduatoria dello Shooting Time che del Range Time, regalandosi la soddisfazione di ottenere la prima medaglia a cinque cerchi nella storia del biathlon femminile italiano. Un’ulteriore gemma che va ad aggiungersi allo straordinario palmares della biathleta altoatesina, che può vantare – tra i successi più importanti – due Coppe del mondo generali nel 2019 e 2020, quattro coppe di specialità, tre medaglie d’oro iridate individuali, due medaglia olimpiche nella staffetta mista a Sochi 2014 e PyeongChang 2018 e dodici vittorie individuali sempre in Coppa del mondo.
La campionessa azzurra è partita subito con il piede giusto, rapida sugli sci, come ancora non le era successo nella rassegna cinese, precisa e veloce al poligono come nessun’altra. Senza errori nella prima sessione di tiro, la Wierer usciva al terzo posto, alle spalle di Elvira Oeberg e Marte Roiseland, ma ad un’incollatura. Quindi l’allungo della norvegese, ancora precisa al tiro, seguita dall’azzurra, che è capace di realizzare un poligono netto con una velocità di esecuzione straordinaria. La Oeberg paga invece un tiro lento, ma recupererà nell’ultimo giro sugli sci. Vengono poi rintuzzati gli attacchi di Dzhima, Tandrevold, Hauser, Retzsova. Alla fine, per Dorothea arriva un bronzo strameritato, la sua tanto attesa prima medaglia individuale, che rappresenta anche un ottimo viatico per la pursuit di domenica.
La medaglia d’oro, quindi, è finita al collo della norvegese Marte Roeiseland, che ha messo in scena la gara perfetta, issandosi al primo posto con il tempo di 20’44”3, grazie anche al miglior tempo sugli sci. Seconda posizione per la svedese Elvira Oeberg, attardata di 30”9 rispetto alla leader della classifica.
Lisa Vittozzi ha chiuso al trentaseiesimo posto. La sappadina si è comunque tolta la soddisfazione del secondo Range Time dietro a Wierer, ma incappando in 4 errori al tiro a terra che l’hanno penalizzata fino a chiudere a 2’24”8. Cinquantasettesimo posto per Samuela Comola, ottantaduesima Federica Sanfilippo.
“Le aspettative erano molto alte e tutti si aspettavano delle medaglie individuali – racconta la 31enne finanziera altoatesina di Anterselva -, anche se sappiamo che il biathlon è uno sport complicato e tutto deve andare alla perfezione. Le critiche sono state tante nell’ultimo periodo, per questo motivo sono contenta che siamo riusciti come squadra a centrare l’obiettivo. Tutto il team: allenatori, skimen e direttore tecnico si fanno un “mazzo” enorme ogni giorno, perciò sono molto felice anche per loro. Non mi ricordo nulla delle sessioni di tiro, l’ultimo colpo a terra addirittura ha pizzicato il bersaglio, che fortunatamente poi si è chiuso, evidentemente la fortuna oggi era dalla mia parte. Nel tiro in piedi mi è venuto tutto automatico, come dovrebbe funzionare normalmente. Non sempre è facile gestire la pressione. E’ stata una gara bella, sono sempre stata lucida e non ho pensato a nulla nell’ultimo giro, quando sentivo che il risultato era a portata di mano. Gli allenatori a un certo punto hanno smesso di dare informazioni. Ho capito che stavo andando forte e sapevo di essere in lizza per la medaglia. L’ultimo giro è stato molto duro sotto il profilo fisico, mi sentivo le gambe stanche perché forse sono partita troppo veloce, ho dato tutta me stessa e ce l’ho fatta. Mi sono tolta un peso enorme, sicuramente è una bella posizione per l’inseguimento di domenica visti i distacchi che ci sono in classifica, le previsioni parlano di un peggioramento delle condizioni meteorologiche, ma non ci sarà tempo per pensarci”.
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