Uno dei nodi da sciogliere in casa Bari è legato alle comproprietà, argomento delicato che vede coninvolti diversi giocatori del galletto, e non solo. Sono sei gli atleti che, entro venerdi 24, conosceranno, seppur in parte, il loro prossimo futuro: Barreto, S. Masiello, Belmonte, Ghezzal, Carobbio e Kamatà, quest’ultimi quattro in condivisione col Siena dell’ex Giorgio Perinetti.
Ecco, quindi, nascere le prime difficoltà per il ds Angelozzi, presentatosi a questa sessione di mercato con le tasche vuote e l’evidente necessità di fare cassa e denaro. Questo penalizzerà certamente la società biancorossa, costretta a vendere ed a sottostare alle offerte che, i furbi del mercato, faranno impugnando il coltello dalla parte del manico.
Come riportato da Repubblica.it, curioso è come il primo banco di prova sia il confronto con il suo predecessore Giorgio Perinetti per la comproprietà di Belmonte. “Sarà bene trovare un accordo, altrimenti ci faremo del male”, il messaggio in codice lanciato ad Angelozzi per il suo collega. E così sarà per tutte le altre trattative. Il Bari rischia di svendere il suo capitale umano, non una buona premessa per per chi in un modo o nell’altro deve portare in cassa 12 milioni di euro. Mai come in questo mercato, Angelozzi dovrà confermare quanto si dice sul suo conto: sa vendere come pochi.
[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]