Il Lecce espugna il Curi dopo 72 anni e, complice il mezzo passo falso del Palermo, si porta a +3 sui rosanero. Il prossimo turno lo vedrà impegnato contro la capolista Brescia
PERUGIA – Posta in palio altissima al Curi per la partita che vede di fronte Perugia e Lecce: i padroni di casa giocano per continuare a inseguire i playoff, i salentini per sognare la Serie A diretta o quantomeno per blindare il terzo posto.
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La squadra di Nesta si affida alla coppia di attacco Vido-Melchiorri, sostenuti dal fantasista Falzerano; quella di Liverani è costretta a reinventare la difesa per via delle assenze di Lucioni e Calderoni e fa esordire dal primo minuto il giovanissimo Riccardi, con lo slittamento di Meccariello sulla destra e di Venuti sulla sinistra.
Il Perugia sfiora il gol in più occasioni con Verre e Melchiorri, neutralizzate da un Vigorito in serata di grazia. Va vicino al gol con Mayer, che dal limite sfiora l’incroco dei pali, e poi perviene al vantaggio sugli sviluppi di un corner: Falco serve sul secondo palo La Mantia, che di testa trafigge Gabriel. Per l’attaccante, al rientro dalla giornata di squalifica, si tratta del settimo gol di testa su sedici messi a segno in questo campionato. Dopo una prodezza di Gabriel, che sventa in angolo un tiro di prima intenzione di Mancosu, il Perugia reagice e prima della fine del primo tempo trova il pareggio con una conclusione di sinistro di Falzerano.
Nella ripresa i giallorossi partono più aggressivi e tornano in vantaggio con Falco, al secondo gol consecutivo, su assist di La Mantia. Gli umbri sfiorano il pareggio con Sadiq al novantesimo ma alla fine tornano a casa a mani vuote.
Da sottolineare la buona prova di carattere del Lecce che, nonostante le assenze in difesa, strappa tre punti da un campo dove non vinceva da ben settentadue anni e, complice l’inaspettato mezzo passo falso casalingo del Palermo, si porta a +3 sui rosanero. La prossima sfida sarà contro la capolista Brescia: per l’occasione Liverani ritroverà Lucioni e molto probabilmente Calderoni.