Pescara-Bologna 2-3: Gila-Kone, preziosa rimonta dei rossoblù

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Pescara-Bologna: si salvi chi può! Il ruolino di marcia dei rossoblù lontano dal Dall’Ara è avvilente, con due vittorie e nove sconfitte nelle undici partite disputate sino a qui. Decisamente misero anche il bottino casalingo degli abruzzesi, che all’Adriatico hanno collezionato appena quattro successi e un pareggio a fronte di sei sconfitte.

Pioli deve rinunciare ancora una volta a Gabbiadini per infortunio ma può riabbracciare suo figlio Moscardelli, che parte dalla panchina insieme all’altro nuovo arrivato Christodoulopoulos (è la prima volta che lo digito e ho già i crampi alle dita). In porta, almeno per la prima mezz’ora, c’è Curci, poi si vedrà.

Bergodi punta tutto sul talento del giovane D’Agostino e sul cinismo del gigante Sforzini (mille gol a Grosseto, zero in Serie A), mentre in tribuna si rivede quel bravo ragazzo di Sculli, che in molti credevano fuggito dalla giustizia italiana insieme a Fabrizio Corona. Ci sono insomma ragioni per sorridere, ma sul campo ce ne sono altrettante per soffrire: chi perde è nei guai, grossi guai.

I rossoblù, oggi in tenuta grigia, non si lasciano condizionare dai sei gol subiti dagli avversari nel turno precedente e non sbagliano l’approccio alla partita, dimostrandosi fin da subito molto attenti e concentrati. Dopo un primo quarto d’ora di assoluto equilibrio, i felsinei iniziano a premere: al 16’ gran botta di Taider dalla distanza che Perin devia in angolo, al 22’ altro siluro da lontanissimo di Diamanti con Perin che riesce a bloccare in due tempi, al 24’ Cosic anticipa di un soffio Gilardino in area piccola e infine, un minuto dopo, Kone ci prova di testa ma colpisce troppo centralmente. Il Pescara batte un colpo solo al 28’,  quando Weiss si invola verso la porta di Curci, salta tre giocatori con una sola finta e stramazza al suolo. Il tocco di Antonsson, se c’è, è quasi impercettibile, ma per De Marco è rigore. Dal dischetto si presenta lo stesso Weiss che trasforma di precisione.

I ragazzi di Pioli però non si abbattono e, trascinati da una bella iniziativa di Cherubin, trovano subito il pareggio: al 32’ il difensore si lancia sulla sinistra, vince un paio di rimpalli e viene steso in area da Zanon con un calcione in pieno petto. È ancora rigore, stavolta netto, e Diamanti gonfia la rete con una gran sassata centrale.

Vladimir Weiss però non ha ancora concluso la sua personalissima esibizione: al 33’ il funambolico slovacco, giocatore tanto abile nel dribbling quanto nell’arte della simulazione, entra in area dal vertice destro superando Taider e si produce immediatamente in un tuffo degno della migliore Tania Cagnotto. De Marco, dopo un rapido consulto con il suo assistente di porta, ci casca e concede nuovamente il penalty. Weiss si sta ancora rotolando per terra (si rialzerà poco dopo senza un graffio), quindi sul dischetto di presenta D’Agostino che alza molto la mira ma riesce comunque a fare centro con l’aiuto della traversa. Il primo tempo si conclude con i padroni di casa furbescamente e immeritatamente in vantaggio.

Diamanti e compagni però dimostrano di avere gamba e attributi, e fin dalle prime battute della ripresa si gettano in avanti per riequilibrare la contesa. Al 5’ Alino deposita sulla testa di Gilardino un perfetto cross che il bomber di Biella incorna alle spalle di Perin: 2-2 e gol numero 156 in Serie A del Gila, che raggiunge Pippo Inzaghi, Gigi Riva e Roberto Mancini nella classifica dei migliori cannonieri di sempre.

All’11 altro episodio controverso: Motta al centro per Taider, tocco filtrante ancora per il numero 10 che si produce in un destro al volo spettacolare e insacca nuovamente. Violino? No, niente da fare, il guardalinee vede un fuorigioco millimetrico e il direttore di gara annulla. Il personalissimo show della terna arbitrale si completa un minuto dopo, quando De Marco grazia Cascione, già ammonito, che interrompe un’azione rossoblù con un evidente tocco di mano.

Ma il Bologna oggi sembra essere più forte di tutto e al 21’ si porta avanti grazie a un’altra splendida acrobazia di Kone, abilissimo a girare in porta un preciso traversone di destro del mancinissimo Morleo. Da quel momento i felsinei lasciano il pallino del gioco nelle mani dei biancazzurri, restando sornioni in attesa del varco giusto per colpire in contropiede. Una buona occasione arriva al 37’, con il solito infaticabile Kone che ci prova con una rasoiata dal limite dell’area e sfiora di pochissimo il palo.

Nel finale gli uomini di Bergodi, seppur stanchi e demoralizzati, provano ad imbastire una reazione, e al 44’ mettono paura a Curci ancora con Weiss, bloccato sul più bello da un grande intervento in scivolata di Sorensen. Proprio all’ultimo istante Kone ha sui piedi la palla del 4-2 ma spara malamente a lato. Poco male, perché arriva il triplice fischio conclusivo e la festa degli tanti splendidi tifosi rossoblù giunti fino in Abruzzo può cominciare.

Tre punti che pesano almeno quanto Guaraldi, se non di più. Ormai lo sappiamo, la squadra è tutt’altro che perfetta, ma ancora una volta ha se non altro dimostrato di saper soffrire ed è riuscita anche a proporre un calcio piacevole per buona parte dell’incontro. Gilardino, se servito come si deve, è una certezza, così come lo sono Diamanti e Perez, due autentici trascinatori. Sugli scudi anche Kone, sempre più decisivo in questa stagione, i tre difensori centrali, che con questa disposizione tattica sembrano trovarsi maggiormente a loro agio (fondamentale a tal proposito anche il ritorno di Cherubin), e Curci, che è riuscito a concludere indenne la partita nonostante la solita scatenata esultanza dopo il gol del definitivo 3-2.

La classifica pian piano migliora ma questo non è il momento di guardarla e di fare calcoli, bisogna solo chinare il capo e continuare a lavorare per allontanarsi definitivamente dalla zona calda. Il Siena oggi ha battuto l’Inter ed è carico a mille? Non importa, domenica prossima al Dall’Ara noi dovremo esserlo di più, ruggire e sbranarli. Tutti con Pioli, tutti coi ragazzi, la lotta per la sopravvivenza ora entra nel vivo.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]