PESCARA – Il 2016 sta per chiudere i battenti e con esso si mettono in una scatola tutti le situazioni e le emozioni che la Pescara calcistica ha vissuto. Un anno a due facce che si divide in due distinti blocchi con una data che fa da crocevia: 9 giugno, la promozione in A che funge da coronamento per i sei mesi fantastici poi gli altri sei mesi caratterizzati dal peggior inizio di sempre nella massime serie con soli sei punti conquistati sul campo e la casella delle vittorie che è ancora a zero salvo quella ottenuta a tavolino con il Sassuolo a fine agosto.
LA PROMOZIONE IN SERIE A
Meglio vedere il bicchiere mezzo pieno in questo anno che ha regalato la settima promozione in Serie A al Delfino, un anno iniziato con le tre vittorie su Livorno, Perugia e Bari che hanno permesso al Pescara di Oddo di eguagliare quello di Zeman quanto a vittorie consecutive. Da li poi il lento declino che inizia con il pareggio di Salerno fino alla sconfitta di Terni quasi due mesi più tardi, in mezzo ci sono nove match conditi da 3 pareggi e 6 sconfitte di cui 5 consecutive.
La svolta arriva con la vittoria sul Como per 2-1 che darà il via ad una striscia di nove risultati utili consecutivi con 7 vittorie e 2 pareggi di cui l’ultimo con il Latina che fa scivolare il Pescara al quarto posto.
Ai play-off il Delfino si sbarazza del Novara vincendo sia al Piola (0-2) che in casa (4-2) ed in finale aspetta il Trapani: all’Adriatico i biancazzurri chiudono già la pratica battendo 2-0 gli uomini di Cosmi grazie a Lapadula (30 gol per lui) e Benali e al ritorno pareggiano 1-1 grazie al gol-capolavoro di Verre che consegna la Serie A al Delfino.
I PRIMI QUATTRO MESI NELLA MASSIMA SERIE
L’estate si prospetta calda sul mercato: Sebastiani riscatta Verre dall’Udinese per 4 milioni ma cede Torreira alla Samp, anche se l’accordo già c’era da tempo, Lapadula al Milan (9 milioni) e Caprari all’Inter per 5 milioni e in cambio di Biraghi e Manaj con il giocatore Romano presente ancora un altro anno in riva all’Adriatico. Arrivano anche Bizzarri, Cristante, Aquilani, Pepe e Bahebeck.
La prima giornata è da urlo come dimostra il 2-2 con il Napoli e neanche le altre cinque giornate non sono da meno con il Pescara che racimola 4 punti con Sassuolo e Torino. Da li in poi, però, la mancanza di un attaccante e di un difensore valido si fa sentire e la squadra racimola due punti (con le Genovesi) in nove partite segnando solo cinque gol.
La piazza diventa insofferente e, nonostante il calendario più leggero nel mese di dicembre, la truppa di Oddo ottiene due punti in quattro partite con le sconfitte con Crotone e Bologna ed i pareggi con Cagliari e Palermo.
La classifica parla chiaro: Pescara ultimo con nove punti. Urge acquistare e cambiare marcia per restare nella massima serie, quella conquistata nei primi sei mesi di una anno a due facce.
Fonte foto sito Ufficiale Pescara