“Chi non se la sente può anche andare via. Abbiamo fatto errori che non si vedono nemmeno in terza categoria “. Tuona il patron del Pescara Daniele Sebastiani allo scoccare del triplice fischio dell’arbitro, ancora con la vista offuscata dalla fitta nebbia abbattutasi sulla sua squadra contro la Sampdoria. Una caduta rovinosa verso il basso, un traballante castello di carte che si sgretola inesorabilmente. Non ci sono parole per descrivere la partita contro i blucerchiati. É stata una prestazione a dir poco vergognosa, con un atteggiamento ed una concentrazione pari a quella che si adopera durante una comune partitella a calcetto tra amici il Mercoledì sera. Il risultato poi, umiliante persino per un giocatore di tennis, figuriamoci nel calcio: 6-0. Nessuna azione da gol creata, salvo un tiro da calcio di punizione del nuovo arrivato D’Agostino e un pallone finito tra i piedi di Vukusic dopo una presa difettosa del portiere avversario, entrambe scaturite a risultato ormai ampiamente compromesso. Il Pescara faceva fatica addirittura a portare avanti il pallone per qualche metro, dando continuamente il pallone indietro verso il portiere. Una vera sofferenza per i tifosi pescaresi arrivati fin in Liguria e per quelli incollati davanti alla TV. In molti hanno cambiato canale, sono andati a dormire o si sono voltati indietro, verso le gradinate, per non vedere più uno scempio del genere.
Sampdoria- Pescara si apre con l’ultimo commovente saluto al presidente Garrone, entrato nel cuore dei tifosi blucerchiati per l’amore verso la sua squadra e dello storico raggiungimento della Champions League nel 2010. Dopo il minuto di raccoglimento la Samp inizia il suo inarrestabile dominio, (favorito soprattutto dalla completa mancanza pescarese), prima costruendo almeno quattro occasioni da rete e poi guadagnandosi un calcio di rigore, fischiato abbastanza fiscalmente, trasformato da Eder alla scoccare della mezzora di gioco. Verso la fine del primo tempo Icardi raddoppia partendo appena dopo la linea di centrocampo e depositando la palla alle spalle di Perin. Nei minuti di recupero rigore solare non concesso ai biancazzurri su Terlizzi che forse avrebbe potuto rimettere tutto in discussione. Nel secondo tempo la musica non cambia e Obiang piazza un destro a giro che vale il 3-0. A seguire gli altri tre gol di Icardi, che mettono in evidenza l’immobilità della difesa.
Dopo la partita squadra spedita a Colli Del Tronto, nelle Marche, storia già vista al termine della sconfitta a Verona contro il Chievo. In quell’occasione il ritiro aveva fatto bene agli allora uomini di Stroppa, vincendo 2-0 il difficile sontro casalingo con il Parma. Stavolta toccherà a Bergodi cercare di ricompattare un gruppo con il morale praticamente sotto le scarpe e prepararlo al delicatissimo incontro contro il Bologna, ultima spiaggia per rimanere fuori dai tre posti valevoli per la retrocessione.
[Marco Ricci – Fonte: www.lavocedeipescaresi.net]
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