La missione del tecnico Bucchi e dell’intero Pescara da tre partite a questa parte è ormai chiara: dare fastidio il più possibile agli avversari anche con un piede e mezzo in serie B. Dopo aver messo alle strette la Juventus a Torino, recuperato un clamoroso 0-2 con il Siena – per poi perdere in modo altrettanto clamoroso causa guardalinee – i biancazzurri strappano un’inaspettato pareggio di fronte a cinquantamila romani.
Il delfino è dunque diventata la mina vagante della serie A, un kamikaze pronto ad esplodere contro le big soltanto per il gusto di ridimensionare le loro ambizioni in classifica. Senza ombra di dubbio questa squadra gira molto meglio, ha più gamba, schemi ben definiti ed una certa compatezza nel reparto arretrato. Tutte caratteristiche fondamentali nel gioco del calcio, ma che fino a questo momento erano venute fuori molto raramente ed in modo discontinuo nel corso di una gara. Il nuovo accattivante volto del Pescara è dato soprattutto dal non avere più nulla da perdere, di conseguenza le manovre vengono effettuate con più scioltezza, senza timori, ed i giocatori cercano sempre più gli individualismi per farsi notare.
Un chiaro esempio di tutto ciò è Gianluca Caprari, in comproprietà con la Roma e fino a Domenica pomeriggio artefice di una stagione opaca. Proprio con i giallorossi però, il giovane attaccante è risultato tra i migliori ed ha siglato la rete dello 0-1 dopo 14′ ( il Pescara non aveva mai segnato nel primo quarto d’ora ndr). Un altro romano smanioso di affermarsi è Federico Di Francesco, ormai noto al pubblico pescarese, entrato nella ripresa mostra grande personalità e audacia, dando un’invitante pallone non sfruttato da Sforzini e sfiorando il gol con un pallonetto che Stekelemburg è bravissimo a deviare.
La prossima sfida che si profila davanti agli uomini del duo Bucchi-Nobili sarà di nuovo contro una grande: il Napoli, reduce dalla sofferta vittoria in casa contro il Cagliari, grazie alla rete decisiva dell’ex beniamino zemaniano Lorenzo Insigne arrivata nel finale. Sabato sera si prospetterà dunque l’ennesimo Davide contro Golia all’Adriatico, una partita quella contro i partenopei, particolarmente sentita dalla tifoseria abruzzese e che quindi varrebbe il doppio emotivamente in caso di vittoria. Non serve impelagarsi in cervellotici calcoli matematici per cercare i residui delle speranze salvezza, assaporare sfizi del genere è quasi altrettanto gratificante.
[Marco Ricci – Fonte: www.lavocedeipescaresi.net]
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