Pescara: sterile mercato, nessun rinforzo in difesa

Ed arrivò anche il 31 gennaio. Quella che doveva essere la data fatidica che poteva dare una svolta positiva al nostro cammino verso la salvezza, passa via lasciandoci nel gozzo un altro boccone amaro. Le dichiarazioni rilasciate dalla nostra dirigenza sin dalle prime battute a vuoto di questo campionato, non facevano altro che riferirsi a questa data quale quella determinante per raggiungere il nostro ambito traguardo. Si diceva che era importante arrivarci con un dignitoso bottino di punti e fortunatamente la sorte ci aveva aiutato a racimolarlo, quindi tutto lasciava pensare che l’impegno potesse essere adeguato a far si che le promesse venissero mantenute. Addirittura nei primi giorni di gennaio, qualcuno dei nostri dirigenti esternò la volontà di chiudere subito gli affari più importanti, questo per fare in modo di mettere a disposizione del nostro allenatore un organico attrezzato ad affrontare un calendario che in questo periodo ci riservava le sfide più importanti contro le nostre più dirette concorrenti. Nel frattempo il tempo passava, ci siamo ritrovati con i tradizionali (per la nostra Società) due “brodini” utili solo ad anestetizzare la piazza, ma purtroppo anche con due sonore sconfitte sul groppone.

Nonostante questo, pur con l’amarezza nell’animo, armati della proverbiale pazienza i pescaresi attendevamo gli ultimi giorni del mercato fiduciosi che l’orgoglio di chi vanta di dichiararsi i primi tifosi del Pescara, avrebbe loro spinto di fare l’impossibile pur di essere di aiuto ad una causa che non poteva essere assolutamente trascurata.

Nulla di più sbagliato! Chi era stato apertamente dichiarato non di nostro interesse, ce lo ritroviamo tra i piedi, mentre quelli che erano dichiarati i primi obiettivi faranno le fortune di altre squadre, e così ai primi due “brodini” ne aggiungiamo un altro paio a corredo.

Nel frattempo diamo anche il benservito a Nielsen, giocatore di rara serietà professionale nonché di discrete capacità tecniche ed ancor più tattiche, ma d’altronde il vile denaro sembra proprio la dipendenza di cui più soffre la nostra dirigenza.

Domenica affronteremo il Bologna, un’altra di quelle partite che avrebbero dovuto consentirci di conquistare quei punti che difficilmente ci potrà poi riservare il finale di campionato. Saremo all’altezza del compito? La squadra vista fino ad oggi non lo lascerebbe pensare, quelli che dovrebbero essere i “rinforzi” arrivati, eccezion fatta forse per D’Agostino, nemmeno. Vuol dire che continueremo a sperare nel fattore “C”, che forse è una delle più decantate virtù della nostra Società.

L’importante però, è che se dovessimo assistere ad un’altra umiliazione, è opportuno evitare di presentarsi davanti alle telecamere cercando inopportune giustificazioni, i giochi ormai sono fatti. Il Pescara raccoglierà quello che sarà capace di raccogliere.

[Redazione La Voce dei Pescararesi – Fonte: www.lavocedeipescaresi.net]

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