Nonostante una buona gara condotta dai biancocelesti, arriva la prima sconfitta in campionato, che toglie il sorriso dal volto di tutti i tifosi, e rimette in discussione una rosa, che non ha risposto presente quando è stata chiamata in causa. Il tanto richiesto turn over non ha dato le garanzie che tanti auspicavano, e durante la gara si è vista la notevole differenza che corre tra i titolarissimi e quelli che dovrebbero mettere in difficoltà il mister durante la settimana. “La squadra non era collaudata come in precedenza, ma rifarei le stesse scelte perchè credo nei miei giocatori”.
Queste sono state le parole del tecnico di Sarajevo a margine della sconfitta contro il Genoa, che difende i suoi ragazzi e soprattutto afferma di credere in un gruppo, troppo spesso giudicato senza troppo alternative di livello, da tifosi e addetti ai lavori. Come spesso accade in queste occasioni, sono gli attaccanti che finiscono sul banco degli imputati, rei di non aver concretizzato le tante, troppe occasioni create prima del gol-beffa firmato Marco Borriello. Kozak e Zarate non hanno dato le garanzie richieste, e i più cominciano a pensare che questa Lazio sia ormai Klose-dipendente, e non riesca ad esprimersi al top, quando il suo campione non sta lì, a prenderla per mano.
“Se avessi fatto entrare prima Miro? Avrei potuto, ma le occasioni non ci sono mancate anche senza di lui. Ha avuto comunque occasioni che potevano cambiare la partita. La sconfitta non aiuta, ora si mischiano le carte di nuovo e gli attaccanti devono dimostrarmi il loro valore anche in allenamento”. Vlado è diplomatico, continua a puntare sul suo parco attaccanti, ma in cuor suo sa che difficilmente questa formazione può rinunciare al tedesco, e lo dimostra la tanta titubanza a lasciarlo seduto in panchina, nonostante il panzer avesse alle spalle cinque gare. “Brucia, abbiamo creato troppo e sfruttato poco”, questo il grande rammarico del roccioso allenatore ex Sion, che rimpiange la miriade di occasioni che la Lazio ha creato, senza concretizzare.
Ma il campanello d’allarme era già scattato contro il Tottenham. A Londra la squadra, nonostante l’avversario avesse giocato meglio e spinto di più, ha creato qualche occasione limpida, e sarebbe potuta andare in vantaggio anche durante la prima frazione. Anche in terra britannica, dunque, il grande assente è stato il gol, e dopo la scorpacciata a cui i ragazzi di Petko avevano abituato i propri tifosi durante le prime uscite, questa mancanza comincia a creare qualche preoccupazione di troppo. Adesso c’è il Napoli, la grande occasione per dimostrare a tutti che contro il Genoa è stato solo un brutto sogno, e che questa squadra può ancora ambire a traguardi importanti e far impazzire di gioia i propri tifosi… Tanto torna Miro!
[Gianmarco Frizzola – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]