L’Udinese è a un passo dal traguardo più ambito e Giampiero Pinzi ad un soffio dalla terza qualificazione alla Champions League della carriera, ma c’è ancora “ Un piccolo grande ostacolo chiamato Milan – precisa il centrocampista bianconero -. Siamo ad un passo dal fare un’impresa semplicemente impensabile ad inizio campionato. Raggiungere questo traguardo sarebbe un’emozione unica. Abbiamo vissuto un’annata fantastica con partite strepitose che rimarranno impresse nella memoria, come quella di Palermo. Siamo carichi a pallettoni. Per molti di noi si tratta della gara più importante della carriera”.
Vi manca un punto e giocate contro un Milan già campione d’Italia. Cosa ti spaventa dei rossoneri?
“Dispongono di giocatori che possono metterci in difficoltà anche se al 50% della forma. Noi dovremo fare la partita della vita. Sarà una battaglia”.
Che aria tira in spogliatoio?
“C’è grandissimo entusiasmo. Avevamo un po’ accusato il colpo con le battute d’arresto successive alla sosta. Contro la Lazio, però, ci siamo rimessi in carreggiata e abbiamo effettuato il sorpasso che ci ha permesso di tornare quarti. Non vediamo l’ora di sentire il fischio d’inizio per toglierci di dosso l’ansia sportiva che proviamo. Sappiamo che un’intera regione sta aspettando questo incontro”.
Al top della condizione fisica non c’è avversario che tenga per l’Udinese.
“La nostra forma è stata quasi sempre buona e in alcune partite anche ottima. La sosta per le nazionali e le varie squalifiche ci hanno penalizzato, ma con la Lazio siamo tornati al top con un primo tempo di grande calcio e un secondo in trincea. A Verona, poi, abbiamo dimostrato di essere quelli di prima. Affrontiamo i rossoneri al 100%”.
Quale partita vorresti rigiocare di questa stagione?
“Quella con la Roma. Un po’ perché mi sento in colpa per il fallo da rigore che ho commesso, un po’ per il finale dal sapore amaro”.
La differenza reti ampiamente favorevole nei confronti della Lazio vi permette di poter giocare per due risultati su tre. Quanto ha inciso il 7-0 di Palermo?
“Quella goleada potrebbe risultare determinante. In Italia c’è l’abitudine di fermarsi al quarto o quinto gol. Per fortuna quel giorno i nostri attaccanti erano in stato di grazia assoluto”.
Vuoi lanciare un messaggio ai tifosi?
“Sono molto felice per l’alchimia che si è creata con i nostri supporters. Non l’avevo mai provata qui a Udine. Dopo la sconfitta di Firenze sono comunque venuti ad accoglierci all’aeroporto per incoraggiarci. Anche il rapporto coi giornalisti è stato stupendo. Abbiamo formato un gruppo unito, un blocco unico. Tutti insieme. Domenica scendiamo in campo per regalare una gioia a tutti”.
L’Udinese merita la Champions più della Lazio?
“Negli scontri diretti siamo pari. All’Olimpico, però, nonostante la sconfitta, avevamo dominato fallendo tante occasioni da rete. La Lazio è stata spesso avanti a noi, ma conta chi arriva quarto alla fine”.
Hai provato emozioni particolari al Bentegodi?
“A Verona ho trascorso due anni bellissimi. Il Chievo è una grande famiglia. Ho ritrovato tanti ex compagni”.
Hai un pensiero per di Natale a due passi da quota 30?
“Il capitano non ha la mente focalizzata sul record, ma sul match. Speriamo comunque che riesca anche in questa impresa”.
[Sito Ufficiale Udinese Calcio – Fonte: www.udinese.it]
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