Chi ha visto giocare ieri Varese-Padova (3-3) e Novara-Reggina (2-2), con i veneti ed i piemontesi in finale playoff, ha capito che per il Toro di quest’anno non ci sarebbe stato nulla da fare al confronto con queste compagini, che hanno onorato fino all’ultimo la loro stagione. Si sono visti gol, determinazione, voglia di lottare fino alla fine e reti segnate con grandi acrobazie tecniche, a partire dalla doppietta di El Shaarawy nel Padova, un giocatore che ha dei numeri strabilianti, la doppietta di Bonazzoli, ma soprattutto il gol di Rigoni del Novara, che ha regalato la finale ai suoi. Con tutto rispetto per il Torino non l’abbiamo mai visto giocare così, nonostante avesse la possibilità per farlo, perchè i giocatori che aveva potevano compiere simili giocate, se messi in condizione di farlo.
Uno come Lazarevic, meglio indottrinato e con maggiore sicurezza, ai gol ci sarebbe sicuramente arrivato, Gasbarroni, avesse potuto giocare con più continuità (quando stava bene) poteva essere utile per i cross in avanti, dove Bianchi e Antenucci avrebbero potuto dialogare meglio ed essere lucidi sotto porta se qualcuno li avvesse riforniti di passaggi giusti. Infine Sgrigna, messo in condizione di giocare nel suo ruolo di seconda punta, certamente avrebbe contribuito meglio ad aumentare il pallottoliere delle segnature granata. Al Torino sono mancati gli stimoli giusti, la personalità, come ha detto Petrachi, che in primis non ha saputo dare Lerda ai suoi giocatori, anche se, professionisti come sono, avrebbero dovuto trovarla da sè.
Due partite, quelle dei playoff, che hanno fatto dimenticare la bruttezza dell’amichevole Brasile-Olanda di sabato sera. Questo significa che anche in B si può giocare bene e far divertire la gente. E adesso vediamo chi la spunterà tra Novara e Padova, due squadre che, solo un anno fa, una festeggiava la promozione in B e l’altra si salvava ai playout. Una bella soddisfazione per un cuore granata come Jimmy Fontana, che ieri Tesser ha messo in campo (ottima la sensibilità del tecnico veneto, quella che è mancata a Lerda in alcune situazioni) ed è stato premiato dalla buona prestazione del portiere novarese. Quel Fontana che poche stagioni fa è stato accantonato come un giocatore al tramonto da Cairo, considerato solo un “portiere di riserva” (come il titolo del suo libro), che tra pochi giorni potrebbe festeggiare il ritorno in A. E quest’anno il Toro dei tre portieri a disposizione non ne ha avuto uno mai del tutto decisivo.
[Marina Beccuti – Fonte: www.torinogranata.it]