“Lavoro duro e serenità sono da sempre due caratteristiche fondamentali per fare bene, nella vita come nel calcio” ad affermare la perla di saggezza è un punto fondamentale dello spogliatoio, un giocatore che è qui da tre anni, uno degli storici “senatori”: Daniele Portanova. E’ lui a fare il punto della situazione il giorno prima di partire per Udine, in vista di una gara attesa dalla quale tutti sperano (e meritano) di uscire con qualcosa: “Questo non è un momento bellissimo guardando la classifica ma nelle ultime due partite la squadra ha avuto un’identità. A Torino abbiamo giocato bene e contro l’Inter, nonostante la sconfitta, tutto lo stadio ci ha applaudito riconoscendo il nostro impegno. Per questo, dobbiamo continuare su questa strada e non tornare indietro”. Se diamo un’occhiata all’andamento delle partite, vediamo sicuramente un miglioramento e lo stesso difensore rossoblu afferma: “Non è un caso che il Bologna abbia reagito dopo le critiche ricevute nelle prime due partite. Nel calcio contano i risultati, ogni campo ci dà la possibilità di farne e per ottenerli dobbiamo partire con la testa che abbiamo avuto contro la Juventus.
Da lì, dare qualcosa in più”. Per vincere bisogna fare gol e il reparto offensivo che credevamo stellare non ha ancora segnato, da senatore a senatore che pensiero ha per Di Vaio vittima di un notevole calo?: “Tutti stiamo vivendo un periodo un po’ così, la difesa ha già subito otto gol, ma per un capitano come Marco l’importante è vincere e dopo segnare. Lui il gol ce l’ha nel sangue, tornerà. La forza del gruppo esalterà lui e tutto il reparto offensivo”. A inizio agosto Portanova aveva fatto notare alla stampa le sue assomiglianze con l’allenatore Bisoli, feeling che conferma anche due mesi dopo: “In campo respiriamo la sua voglia di fare, non c’è nessun problema. Da bolognese ha accettato questa sfida pensando in positivo: purtroppo abbiamo cominciato con due sconfitte consecutive ma sono certo che onoreremo questo campionato”. Un inizio che però ha ricordato molto il finale di stagione dell’anno scorso: “Per me non conta niente, conta l’umore della gente, l’euforia che c’era un anno fa solo i giocatori possono riportarla. Eravamo sereni e questo ci ha aiutato. I problemi erano incentrati sulla società e noi ragionavamo da gruppo con la testa libera. Ora dobbiamo cercare di fare risultato, se la squadra mette in campo le caratteristiche avute nelle ultime due partite, ci salviamo.
Dobbiamo dare tutto e questo deve essere una pretesa da parte nostra, del mister, dei tifosi. L’unico rammarico che ho personalmente è la partita con il Lecce”. Le difficoltà vanno superate e lui che è il punto cardine della difesa lo sa bene: “A causa degli infortuni i titolari del mio reparto sono cambiati spesso ma noi dobbiamo avere le spalle larghe. La difesa viene giudicata dai gol subiti ed è più forte quando la squadra la rende forte. Le critiche è giusto prenderle così come gli applausi quando si fa bene”. Il calendario sicuramente non aiuta il Bologna che domenicà affronterà un’Udinese che negli ultimi anni è diventata realmente forte: “E’ molto organizzata ed ha un bel gioco. Dobbiamo andare a Udine consapevoli della loro forza, ma anche consapevoli della nostra forza, scendere in campo per portare via più punti possibili: dobbiamo essere undici giocatori che ragionano con una testa sola”.
[Greta De Cupertinis – Fonte: www.zerocinquantuno.it]
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