FORTALEZA (BRA) – L’Italia esce dalla Confederations Cup sconfitta ai rigori dalla Spagna ma rispetto alla sconfitta in finale a Kiev di un anno fa è tutta un’altra storia. Merito degli Azzurri che nel primo tempo hanno provato a spaventare le “Furie Rosse” e che quando le energie sono venute meno si sono difesi con gli artigli; demerito degli avversari che, pur mantenendo costantemente il pallino del gioco, hanno solo a tratti tentato delle accelerazioni che tuttavia hanno poco spaventato Buffon e company. Il ct Cesare Prandelli analizza così il match:
“Ai rigori tutto può capitare siamo stati sempre in gara dal primo all’ultimo minuto e abbiamo fatto una partita molto molto buona. La Spagna è ancora davanti a noi perché lavora da anni su certi concetti con grande continuità, ma stiamo migliorando anche noi. I ragazzi sono stati commoventi ad avere ancora energie dopo tutti questi minuti. Abbiamo fatto una grande partita, creando e subendo, ma siamo stati sempre dentro al match. In queste condizioni, tra assenze e fatica, è quasi impossibile arrivare fino in fondo. Questa partita è la riprova che siamo sulla strada giusta”.
Il pensiero va poi a Stefano Borgonovo, scomparso ieri all’età di 49 anni:
“Dedico questa gara a lui e alla sua straordinaria famiglia: hanno vissuto un dramma con grande serenità”.
Anche il presidente federale Giancarlo Abete ha sottolineato il grande impegno mostrato dalla squadra che ha voluto in qualche modo ricordare Stefano:
“I ragazzi hanno onorato al meglio un loro compagno, che ha anche giocato in Nazionale. Ha testimoniato coraggio e serenità, ha dato a tutti noi il senso che le battaglie vanno sempre combattute”.