Prandelli su Cassano: “Mi auguro di portare giocatori di grande qualità, con criteri meritocratici”

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Come si legge sul sito della Gazzetta dello Sport, il nuovo Commissario Tecnino della Nazionale Italiana Cesare Prandelli è stato ufficialmente presentato oggi presso lo Stadio Olimpico di Roma. Le parole d’ordine di Prandelli sono state due: qualità e meritocrazia.

Questa è la base sulla quale l’ex allenatore della Fiorentina sembra puntare molto. Immancabili le solite domande su Antonio Cassano, domande alle quali Prandelli ha risposto senza sbilanciarsi troppo sui nomi dei calciatori che faranno parte della sua Nazionale. Riportiamo qui di seguito l’intera conferenza stampa del neo C.t.

E’ il punto più alto della sua carriera?

“Sicuramente sì”

Diventa c.t. di una Nazionale in grande difficoltà.

“Meglio pensare in positivo. Le difficoltà ci sono ma voglio partire con l’ottimismo giusto, la voglia di fare bene e molta umiltà”.

Ha una ricetta anticrisi?

“Ricette non ce ne sono, se non la volontà di iniziare questa nuova avventura con il pensiero che non troveremo solo problemi ma anche cose positive. L’eredità di Lippi è buona, parliamo sempre di un campione del mondo e di quello che ha fatto non si butta nulla: ci lascia un certo tipo di mentalità, un attaccamento particolare alla maglia. Adesso punto a un progetto che coinvolga tutti”.

Un commento sul Mondiale.

“Quello che si è fatto si è fatto. Vorrei trasformare certe situazioni in qualcosa di positivo, ma serve programmazione per avere giocatori di qualità”.

Ce ne sono?
“Secondo me sì, ma ripeto, serve programmazione. Se pensi di vincere subito qualche difficoltà inevitabilmente la trovi, ma in prospettiva questa Nazionale può dare ancora tanto”.

Ha un contratto di quattro anni, l’obiettivo è già il Mondiale del 2014?

“Per ora penso alle convocazioni per le partite di settembre per la qualificazione europea. Sarebbe bello cominciare con partite giocate bene e avere la possibilità di migliorare strada facendo”.

Convocherà Cassano?

“Vorrei evitare di fare nomi, non mi sembra corretto. Convocherò chi merita di indossare la maglia della nazionale che non è mia né della federazione ma di tutti. Mi auguro di portare giocatori di grande qualità, con criteri meritocratici. A prescindere dalla maglia che indossano”.

Sta pensando anche a Totti?

“Al di là del rapporto straordinario che abbiamo, non sto pensando a lui. Spero di non avere emergenze tali da dover riflettere sulla sua convocazione”.

Tatticamente come sarà la nuova Nazionale?

“Ogni allenatore ha in testa un modulo, io vorrei poter dare ai giocatori la possibilità di esprimersi al meglio nel proprio ruolo, senza la rigidità di uno schema prestabilito. Anche perché non abbiamo molto tempo…”.

Come si fa ripartire questa Italia?

“Dobbiamo lavorare molto sulla qualità umana, sul rapporto, dobbiamo davvero fare gruppo. A partire dalla Federazione. E contagiare i giocatori in modo che in certe partite l’attaccamento possa anche sopperire all’eventuale mancanza di qualità”.

Balotelli e Cassano possono giocare insieme?

“Giocatori di qualità non dovrebbero trovare problemi a coesistere”.

Il suo parere su Buffon.

“E’ un esempio, spero di dargli la fascia di capitano al prossimo Europeo. Persone come lui, così attaccate alla maglia, sono un’eredità di Lippi”.

Dovrà fare da psicologo per ricaricare i reduci del Sudafrica?

“Del gruppo devo vedere chi ha le giuste motivazioni, io comunque cercherò di dargliene di nuove nei giorni in cui saremo insieme”.

Come mai ha deciso di accettare quest’avventura?

“Non avevo mai pensato alla Nazionale fino alla chiamata di Abete. Forse sono qui perché miei colleghi più blasonati e vincenti hanno una panchina, io ero uno dei pochi liberi. Ho accettato in un secondo, non si può dire no alla Nazionale”.

Favorevole agli oriundi?

“Se giocano bene non vedo perché non possa convocarli”.

Buffon dice che la Nazionale faticherà a qualificarsi all’Europeo.

“Parole dettate dalla grande amarezza, io voglio arrivare a quell’appuntamento con una squadra che abbia forti motivazioni e qualità, anche in prospettiva”.

Selezionatore o allenatore?

“Sceglierò giocatori nei ruoli giusti, ovviamente allenandoli. La squadra deve avere una sua identità. Nel campionato italiano c’è grande competenza, molti arriveranno preparati anche tatticamente”.

Ha parlato con Lippi?

“Sì, prima del Mondiale. Gli ho detto: ‘Se ci vuoi ripensare io un posto lo trovo!’. Comunque ci risentiremo e ci incontreremo presto”.

Girerà per ritiri?

“Non tanto quello quanto le amichevoli e le prime partite di club”.

La Nazionale è giù di morale.

“Ma noi italiani abbiamo un grande orgoglio, non vogliamo essere considerati persone di poco carattere. Vogliamo far vedere a tutti che quello che è accaduto in Sudafrica è stato solo una parentesi. Ribalteremo le cose negative in positive, le qualità per fare bene le abbiamo. Non è tutto da buttare, c’è qualità ed esperienza”.

Come vede in questo momento Balotelli e Cassano?

“Balotelli non lo conosco, il consiglio che gli posso dare è di vivere in modo sereno la professione. Cassano mi sembra molto sereno e maturo, le donne possono darti il giusto senso della vita”.

C’è un problema vivai?

“Bisogna investire sui settori giovanili. Io sono convinto che ci siano ragazzi molto interessanti. I club però cercano il risultato veloce, ma sono certo che anche le grandi società torneranno a programmare a lunga scadenza rivalutando i talenti di casa”.

Per il silenzio stampa non ha salutato i tifosi della Fiorentina.

“Innanzitutto ringrazio di cuore la società che mi ha fatto lavorare con grande serenità. In bocca al lupo per il futuro. Non mi sono mai sentito tradito, sapevamo entrambi che non era possibile dire di no all’Italia. Ai tifosi ho scritto parole sincere, per me Firenze resta la mia città. Un’amichevole lì? Sarebbe una bella cosa”.

Favorevole o contrario alla tecnologia nel calcio?

“Favorevole. Sarebbe un deterrente alla violenza, abbasseremmo i toni e sarebbe anche molto spettacolare rivedere le azioni in campo”.

C’è un c.t. a cui si ispira?

“Ho una certa memoria storica, quindi dico Bearzot”.

Quattro anni fa la Nazionale era campione del mondo, ora che posizione occupa secondo lei.

“Non so quale occupi adesso, so dove la vorrei vedere: tra le prime quattro del mondo, è quello il posto che merita”.

Terrà conto delle esigenze dell’Under 21, impegnata a settembre nelle qualificazioni all’Europeo?

“Dovremo rifletterci, abbiamo entrambi partite importanti. Non è facile…”.

Con Buffon fuori e Cannavaro a Dubai, il nuovo leader può essere De Rossi?

“De Rossi ha tutte le caratteristiche e le capacità per diventare leader di questa squadra. Può essere un riferimento per tutti”.

[Cristian Marmo – Fonte: www.sampdorianews.net]