Superata l’Atalanta in finale, un successo che mancava da ben 12 stagioni
GUBBIO (PG) – A dodici anni di distanza dall’ultimo successo, battendo l’Atalanta in finale, la Lazio di Alberto Bollini si laurea campione d’Italia. Questo per la Primavera biancoceleste è il quinto titolo, raggiunto ancora una volta con il tecnico di Poggio Rusco in panchina che riporta il tricolore a Roma dopo la stagione 2000/2001 quando Foschini e Berrettoni schiantarono in finale il Pescara. Questa vittoria è il coronamento di un biennio fantastico e carico di emozioni, dove la Lazio ha saputo consacrarsi tra le grandi della categoria Primavera in Italia. Lo scorso anno il tricolore è sfuggito all’ultima curva, contro un’Inter più spietata e cinica che con un 3-2 ha messo fine alla marcia trionfale degli aquilotti. Appuntamento con la storia rinviato di un solo anno, perchè a cambiare le stelle ci hanno pensato Cataldi con una doppietta e il più giovane di tutti Mamadou Tounkara. Questa volta a vincere non è stato il neroazzurro, la coppa è tutta biancoceleste.
LA STAGIONE – Altra anno e altra Lazio, un gruppo più giovane e spensierato, l’entusiasmo c’è, ma gli addetti ai lavori non mettono i biancocelesti tra i favoriti, perchè nel girone C la concorrenza è tanta, Napoli e Catania gli outsider, Roma e Palermo pronte a confermarsi, la stagione si preannuncia durissima. Fin dalle prime giornate la squadra di Bollini però riesce ad emergere e senza nemmeno troppe difficoltà, Pescara, Palermo e Ternana sono spazzate via e i numeri parlano chiaro 11 gol fatti ed uno subito in 3 partite. La marcia delle giovani aquile è rallentata dai tre pareggi contro Juve Stabia, Catania e Napoli, dopo aver battuto il Lanciano per 3-0, i biancocelesti incappano nella prima e resterà anche l’ultima sconfitta in terra marchigiana, sul campo dell’Ascoli, un 2-0 rocambolesco che non rispecchierà di certo i valori visti in campo. Con la Roma a Formello è ancora una sfortunato 2-2 che la squadra di De Rossi riesce ad agguantare nel finale, dopo che la Lazio era riuscita a ribaltare lo svantaggio iniziale.
Dopo il pareggio a reti bianche in Calabria sul campo della Reggina la squadra di mister Bollini scivola al quarto posto, qualcosa non va, 2 punti in 3 gare non sono numeri da Lazio. Il gruppo si scuote e nel finale del girone d’andata a cavallo con la pausa natalizia i biancocelesti strappano due vittorie importanti con Vicenza e Bari. Il 2013 porta nuovi innesti, finalmente Keita, Tounkara ed Antic possono essere schierati e i risultati si vedono, dopo il brutto pareggio di Terni, la Lazio non sbaglia più un colpo. La svolta arriva con il Napoli, in una partita con poche emozioni fino al rigore di Cataldi che scaglia alle spalle di Crispino tutte le difficoltà della prima parte di stagione. La Lazio non perde più e chiude la stagione in testa al girone C, non accadeva dalla stagione dalla stagione 2008/2009 con Sesena in panchina. Alla terzultima giornata ennesima soddisfazione per i ragazzi di Bollini, che a Trigoria di misura battono la Roma, vittoria che in casa giallorossa mancava da undici anni.
FINAL EIGHT – I biancocelesti arrivano alle finali con numeri impressionanti: primo posto, miglior attacco con 64 reti, 8 vittorie consecutive e 17 risultati utili. Ai quarti di finale il fato dice ancora Torino come l’anno prima, avversario ostico come dirà anche il campo, ma la Lazio ha una marcia in più e al 55′ con un tiro al volo di Lombardi si porta in semifinale. A sorpresa in semifinale c’è il Chievo, che ha battuto la Juventus favorita per lo scudetto per 2-1. Antic. Vilkaitis e Cataldi sbancano il Barbetti e a poco serve la rete della bandiera di Marchionni la Lazio è in finale.
FINALE – Per il secondo anno consecutivo la squadra di Bollini arriva in finale, c’è da vendicare lo scudetto perso un anno prima, davanti sempre il neroazzurro ma questa volta dell’Atalanta. Parte forte la Lazio che al 6′ trova la rete del vantaggio con Cataldi che piazza all’incrocio una punizione dal limite conquistata in precedenza dallo spunto di Keita. Sono i biancocelesti in perfetto controllo del match, i bergamaschi si fanno vedere poco dalle parti di Strakosha e il primo tempo termina sul risultato di 1-0. La ripresa è sempre più biancoceleste, prima Cataldi realizza una doppietta sul bel cross di Tounkara poi è lo stesso attaccante classe ’96 a chiudere la gara. Strakosha, Scarfagna, Di Piero, Guerrieri, Pollace, Serpieri, Vilkaitis, Filippini, Antic, De Francesco, Crecco, Falasca, Cataldi, Tounkara, Vivacqua, Ilari, Keita, Andreoli, Bilali, Fiore, Lombardi, Luque, Pace, Bianchi, Paterni, Lucatelli, Silvagni, Tira, Rozzi e mister Bollini, questa è una Lazio che ricorderemo per sempre, questa è la Primavera Campione D’Italia 2012/2013.
[Manuel Pasquini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]