Già con il Brommapojkarna aveva segnato su rigore sotto la Maratona, ma questo con il Copenhagen è stato decisivo. Ha provato la stessa emozione?
“Due emozioni diverse, diciamo così. Poter realizzare il primo gol del Toro in Europa sotto la Maratona al novantatreesimo credo che neanche me l’avessero detto quest’estate forse non ci avrei creduto. É veramente bello essere il primo a festeggiare e a fare esultare i tifosi dopo vent’anni: è motivo d’orgoglio e soddisfazione”.
Oltretutto la partita non si era ancora sboccata nonostante ci fossero state delle occasioni abbastanza importanti e alcune non del tutto sfruttate. Come si suole dire quel che finisce bene?
“Le occasioni capitano e tante volte, lo dicevo prima nello spogliatoio, si hanno tante occasioni e non si riesce a buttare la palla in rete e non si sa il perché e poi in una partita dove si ha una mezza occasione si fa gol. Con il Copenhagen è stata una via di mezzo: in due buone occasioni non siamo riusciti a segnare e poi è capitata un’altra occasione al novantatreesimo ed è andata bene. Me la sono cercata l’occasione perché avevo capito perfettamente che la palla potesse arrivare dov’è effettivamente giunta e così mi sono messo davanti al difensore e se lui non mi avesse tirato la maglia tiravo io in porta, non poteva far altro che scegliere”.
Terzo gol in tre partite consecutive per lei. Il Torino non può fare a meno di lei?
“No, assolutamente. Ieri sera chi ha giocato in attacco ha disputato una gran bella partita, poi si fa gol per un centimetro o lo si sbaglia per un soffio. Penso che Martinez e Amauri abbiano fatto un’ottima partita e Larrondo quando è entrato mi ha servito la palla dalla quale è scaturito il rigore, quindi tutti e quattro gli attaccanti sono serviti alla causa”.
É sembrato che al momento di calciare il rigore lei non abbia avuto dubbi su dove tirare, è stato così?
“É vero, ho deciso dove calciare e mi è andata bene”.
In precedenza i rigori al Torino li ha calciati chi se la sentiva, ora è suo compito?
“Il mister ha detto che sono io il rigorista e nel caso non me la sentissi allora sul dischetto ci andrebbe qualcun altro. Anche se era il novantatreesimo ero molto tranquillo e l’ho battuto io, poi da che mondo è mondo i rigori si sbagliano, quindi è andata bene così”.
[Elena Rossin – Fonte: www.torinogranata.it]
Calciomagazine ® 2005 - 2024 - Notizie Calcio supplemento al Giornale Online L'Opinionista
p.iva 01873660680 Testata giornalistica Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009
Calciomagazine sui social - Redazione - Privacy Policy - Cookie Policy