Quanto vale la forza di un progetto: l’Inter dovrebbe uscire allo scoperto. Il Milan un pensiero per tamponare l’emergenza Cassano, anche in casa Juve…

261 0

L’Inter vince ed è contenta, il Napoli perde ed è contento lo stesso. E fa bene, perché comunque cresce. De Laurentiis parla di una squadra che cresce ogni giorno di più. Ha ragione: c’è un progetto. Non sarà facile portarlo avanti, la partita di domenica contro la Juve sarà già molto importante. Ma a Napoli ci credono tutti. A Milano, sponda nerazzurra, la situazione è invece diversa. Ma basta fare una semplicissima ricerca per cercare di inquadrare la situazione. I giocatori che l’Inter ha comprato nelle ultime due sessioni di mercato (Forlan a parte) non guadagnano più di 2 milioni e mezzo di euro.

Se togliamo gli attaccanti (Pazzini e Zarate), che guadagnano sempre di più degli altri, tutti si attestano dal milione e mezzo in giù. Segno evidente che all’Inter qualcosa è cambiato. Dopo aver vinto tutto si cambia strategia. Un nuovo progetto. Fondato su giovani, interessanti, da far crescere. Tutto assolutamente legittimo e giusto (Moratti ha tirato fuori più di 400 milioni negli ultimi 5 anni nelle ricapitalizzazioni). Ma nessuno lo ha mai detto. Forse sarebbe stato un vantaggio: per i tifosi, per la squadra e per l’allenatore (anzi gli allenatori). Quando si riparte ci vuole pazienza e ci vogliono le idee. Le seconde ci sono ma bisogna avere il tempo di aspettarle. Non si può pretendere tutto e subito da Castaignos e Alvarez, appena arrivati. Semplice dire che è stato sbagliato tutto, non si può pretendere però che per ricostruire una squadra vincente si spenda poco e ci si affidi ai giovani. Questo naturalmente non spiega la crisi dell’Inter (gioco e risultati), ma forse aiuta a capire perché i nuovi innesti non fanno (subito) la differenza.

D’altronde per comprare i fenomeni servono valanghe di milioni di euro. E ora l’Inter non ne ha da spendere se non vende. Uno degli obiettivi era (ed è) Hazard che in campo ieri sera, non ha incantato come al solito. Il suo procuratore John Bico era a San Siro, accompagnato dal suo collega (e referente italiano) Francesco Musarra. E ne ha approfittato per fare 4 chiacchiere. Sempre con l’Inter che sembra quella più interessata. Per giugno, non per ora. Nonostante il suo prezzo proibitivo. Ma attenzione alle altre italiane: Juve e Milan. Nell’ordine… A via Turati ora hanno altri pensieri.

Ora che la situazione di Antonio Cassano (a proposito: un grande in bocca al lupo) è più chiara il Milan oltre a tirare un sospiro di sollievo, come tutti noi, comincia a pensare anche a come finire il campionato. Ieri Galliani ha rassicurato Fantantonio che il suo posto al Milan non lo toccherà nessuno, ma questo non significa che, almeno per questa stagione, il Milan non corra ai ripari. I nomi che il Milan ha seguito finora sono noti: piace Elkeson del Botafogo, continua ad interessare naturalmente il solito Ganso. Per rimanere in Europa sotto osservazione (anche ieri sera) Eriksen (tre assist di cui due di tacco!) dell’Ajax, Saw e Hazard del Lille. Ma entrambi, come Tevez (che sarebbe l’ideale per sostituire Cassano) oltre che il prezzo molto molto (molto) alto, hanno già giocato in Champions.

E allora due idee che arrivano dal campionato sono tutti e due targati Juventus: Toni e Amauri. Idee, ancora, per carità. Ma praticabili. Molto, forse tutto, dipende dalla volontà della Juve non di cederli, ma di cederli a una diretta concorrente. Con una sostanziale differenza fra i due: Toni è un affare a costo zero (anche per la Juve), Amauri è ancora a bilancio per circa 3 milioni di euro. Se ne continuerà a parlare nei prossimi giorni. Senza escludere altre idee, magari di prospettiva con Jonatas del Brescia. Ma la cosa più importante è aspettare Fantantonio. Lo faranno tutti, anche Moratti che gli ha dato appuntamento al derby di ritorno!

[Luca Marchetti – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]