No, cosi non ci stiamo, qualcuno dovrebbe pensare a fare il suo lavoro e basta e non mettere il becco in faccendo che non lo riguardano. Non piace il metodo scelto dai procuratori di Gaston Ramirez di gestire la faccenda del loro assistito e il Bologna lo ha rimarcato oggi in un comunicato: “il giocatore resterà in rossoblu e sarà eventualmente il club a decidere quando e a quali condizioni cedere il giocatore e ora in assenza di proposte adeguate, il Bologna con buona pace dei signori procuratori, ha intenzione di trattenere Ramirez anche la prossima stagione”. Non è piaciuta neanche l’intervista rilasciata da Vincenzo D’Ippolito a SKY, uno dei due manager del numero 10 rossoblu, e non piace neanche la pressione che la stessa emittente televisiva ha dato alla cosa appoggiando le parole dell’agente di Gaston.
In sintesi, Ramirez dovrebbe andare subito in un grande club in quanto a dicembre il Bologna non pagava gli stipendi e lo staff del giocatore è andato incontro alla società, ora sarebbe la società a dover lasciar partire Ramirez a prezzi decisi dagli stessi agenti. Detto che Gaston Ramirez ad oggi deve sentirsi onorato di vestire la maglia del Bologna con la quale ha ancora quattro anni di contratto, e detto anche che al momento una grande squadra non se l’è ancora guadagnata (diverse prove in colore del fantasista della celeste), con questo metodo alquanto fastidioso, una intera piazza ora ha il dente avvelenato: prima di tutto con i procuratori del giocatore e in secondo luogo è nato un risentimento verso lo stesso Ramirez. A questo punto diventa una questione di principio: Ramirez deve restare, qualunque offerta possa arrivare in questa sessione di mercato estivo e se riceverà qualche fischio se lo sarà cercato. Bologna merita rispetto e Ramirez inizi a dimostrare sul campo di valere una squadra di vertice, ricordando che la società felsinea, seppur in un periodo non proprio felice della sua lunga vita, ha contribuito a fare la storia del calcio italiano.
[Redazione Zero Cinquantuno – Fonte: www.zerocinquantuno.it]