Da domani, con altri centrocampisti si potrebbe soffrire meno la riproposizione del rombo?
“Per poter cambiare modulo servono giocatori che sappiano interpretarlo. Tutto può essere, ma è il campo che deve dirmelo”.
Sneijder è ancor più importante per un’Inter senza Motta?
“Sneijder è già necessario e importante, è basilare che capisca quel che vuole il tecnico, altrimenti rimane in antitesi, la squadra parla una lingua e la parla bene, lui ne parla un’altra. È bene che impari a parlare questa lingua”.
A Lecce Sneijder non ha interpretato bene il modulo?
“Wesley e anche le due punte devono interpretare meglio il ruolo. Seconda punta in un 4-4-2? L’ha sempre un po’ fatto perché ama stare tra le linee, lavorare per l’attacco, ma o hai una squadra disposta a far tutte e due le fasi si può altrimenti scoppi, Mourinho fece quadrare il cerchio alla grande con Eto’o, Pandev e Zanetti larghi, ma Sneijder era anche sempre lì a prendere palla tra le linee. Ma questa non è l’Inter del triplete e dobbiamo adoperarci tutti per far bene, avete visto che richiamavo le punte e Alvarez a Lecce. Ci piace parlare del Barça, loro giocano benissimo ma Guardiola ha dei giocatori da Play Station, e la cosa meravigliosa di Pep è che fa riconquistare a tutti il pallone, lì non c’è nessun ego, tutti i giocatori che prendono sono fatti per giocare per la squadra. Le squadre più forti sono quelle che fanno bene le due fasi, offensiva e difensiva, quando ci riusciremo saremo una buona squadra”.
Arriverà un esterno?
“Ci servirebbe e dovremmo prenderlo, se riusciremo sarò il più felice al mondo altrimenti farò di necessità virtù”.
Si è visto un po’ di nervosismo tra Sneijder, Pazzini, Motta…
“Magari il nervosismo di Thiago è diverso da quello di Wesley e Pazzini, che è quello di voler far bene. Dobbiamo rimanere sereni e calmi perché stavamo facendo bene”.
Con uno Sneijder in più e un Motta in meno sarà ricominciare con qualcosa di diverso?
“Le basi ci sono, ma inserire Wesley dal momento che lo vedo dietro le punte porterà del lavoro da fare, perché nell’assimilare il trequartista con le due punte richiede più sacrificio. Quando giochiamo compatti facciamo risultati, quando siamo lunghi no. Thiago Motta? Non sempre ha giocato, ma lui è un giocatore unico, non ho un ricambio con le sue caratteristiche per cui spero rimanga”.
Non pensa che in Italia siamo troppo ipnotizzati dal risultato nei giudizi?
“E’ parte del nostro immaginario. Da noi è più importante il risultato rispetto al gioco della singola gara”.
L’Inter ha tanto problemi, secondo voci esterne. Ma i vantaggi quali sono di questa rosa?
“Io tutti questi problemi non li ho… (ride, ndr). I vantaggi sono poter dare fiato ai giocatori basilari, ma bisogna anche saper valutare se conviene sfruttare la forma di chi sta benissimo, anche perché la forma non dura otto mesi. Avere abbondanza comunque non crea assolutamente problemi, come accade invece quando ci sono emergenze”.
Le operazioni di mercato sono orientate al 4-4-2?
“Vediamo quello che riusciamo a realizzare e valutiamo, non sempre si realizza quel che si desidera”.
La questione tattica di Sneijder? Ora è un problema?
“Ne parleremo nella riunione tecnica, stasera. E’ logico che i giocatori importanti devono giocare ma serve un equilibrio, ci sto provando. Non è un problema, il difficile è inserire gente come Wesley o Forlan nel tessuto della squadra, se loro ci entrano possiamo fare meglio altrimenti metto la squadra che lotta e corre di più, non ci penso due volte. Ci provo finché posso”.
Thiago Motta convocato ma potrebbe partire. L’ha salutato?
“Non l’ho salutato, o l’ho salutato come gli altri, perché spero di averlo domani. Ma voi sapete sempre più di me, vediamo, aspettiamo e tra 6 ore non parleremo più”.
Mister, domani arriva il Palermo.
“Le difficoltà sono che veniamo da due sconfitte consecutive e il Palermo da due vittorie di fila. Loro sono in risalita, dobbiamo fare una gara gagliarda di qualità”.
[Fabrizio Romano e Guglielmo Cannavale – Fonte: www.fcinternews.it]
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