Stavolta sì, si può parlare di sfortuna. Sfortuna e imprecisione, perché contro il Genoa il Cagliari fa la partita e crea una marea di palle gol, ma non riesce una sola volta a superare Eduardo. Ora piange la classifica e Bisoli rischia, perché la pazienza di Cellino, c’è da scommetterci, non sarà infinita.
Inutile negarlo: certe partite sono diverse dalle altre. Cagliari-Genoa è una di queste, per la necessità di vincere di entrambe le squadre e perché il ritorno al Sant’Elia di Ballardini non può lasciare indifferenti. A Bisoli mancano Biondini e Canini, al loro posto ci sono Pinardi e Ariaudo. In attacco, insieme a Matri, c’è Acquafresca. Ballardini si affida a Toni, Rudolf e Mesto per fare uno sgambetto alla squadra che l’ha lanciato in serie A.
Il Cagliari parte forte e va vicino al vantaggio tre volte nei primi dieci minuti. Prima è un colpo di testa di Daniele Conti su calcio d’angolo di Cossu a impegnare Eduardo. Poi il portiere portoghese deve uscire basso per chiudere lo specchio a Matri, e il destro di Pinardi sul rimpallo viene deviato in calcio d’angolo da Kaladze. I rossoblu liguri reclamano per un fallo di mano in area di Astori sulla conclusione dal limite di Toni, ma Romeo lascia correre. Il Genoa però prende coraggio e con Mesto impegna Agazzi, prima che Toni calci debole e fuori dal centro dell’area. Ma i padroni di casa continuano a controllare la partita e sono pericolosissimi nel gioco aereo su palla inattiva. Ogni calcio d’angolo è un’occasione per andare in vantaggio e dopo Conti anche Ariaudo spaventa Eduardo di testa. Poi è ancora Conti a calciare alto al volo su una sponda di Pinardi.
Nella ripresa Ballardini cambia tutto inserendo Dainelli per Rudolf e passando a un 3-4-3 con Criscito e Rafinha esterni a centrocampo e Mesto e Rossi ai lati di Toni. Gli ospiti ora sono meno prevedbili e sembrano crederci di più. Agazzi è bravo a non farsi ingannare dal sinistro di Veloso deviato da Ariaudo. Il Cagliari risponde allargando il gioco sulle fasce, ma né Matri né Acquafresca riescono a sfruttare i cross di Cossu, Perico e Pinardi. Bisoli sa che questa partita la deve vincere e manda in campo Nené al posto di Pinardi. Ed è il brasiliano a cercare il gol con un pallonetto su Eduardo dopo una sponda di Matri, ma la palla termina alta. Pochi minuti dopo è Cossu a provarci con un esterno destro volante su cross di Agostini, ma Eduardo è attento e blocca a terra.
Ci provano in tutti i modi i sardi che mettono il Genoa alle corde, ma la porta di Eduardo sembra stregata. Il portiere portoghese respinge un tiro di Nené, poi assiste alla beffa che i suoi compagni rifilano al Cagliari. Il calcio d’angolo è di Veloso, l’uscita di Agazzi è da dimenticare e Ranocchia lo anticipa siglando l’1-0. A sette minuti dalla fine il Cagliari si ritrova immeritatamente sotto, dopo aver dominato la gara e non trova più le forze per reagire. Finisce con una sconfitta, la seconda consecutiva in casa. Il Cagliari è penultimo in classifica in compagnia di Brescia e Cesena.
[Gabriele Lippi – Fonte: www.tuttocagliari.net]
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