Reja a 360 gradi: “Orgoglioso della Lazio, lottiamo per un grande traguardo…”

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Dobbiamo continuare a lottare per raggiungere un traguardo straordinario”. E’ questo il messaggio che Edy Reja manda a tutto il mondo Lazio: società, squadra e soprattutto ambiente. Uniti per raggiungere un traguardo che a inizio campionato, forse, solo i più ottimisti tra i tifosi laziali pensavano di poter centrare.

Certo che, per arrivare al quarto posto che garantisce la partecipazione al preliminare Champions, bisogna dare il massimo in queste otto partite che restano. “E’ vero abbiamo fatto molto bene fino ad ora –ha dichiarato il tecnico friulano a Lazio Style Radio- ma bisogna terminare il campionato. Abbiamo fatto benissimo il girone d’andata, ma non basta fare bene un girone per arrivare a raggiungere dei traguardi importanti”.

Rush Finale – Un rush finale in cui la Lazio è attesa da trasferte difficili e decisive come quelle di Napoli e Udine. Reja sa che per ottenere il massimo servirà la miglior Lazio, in grado di dare fondo a tutte le sue risorse. “Abbiamo un calendario tosto, dobbiamo avere personalità e fiducia nei nostri mezzi. Penso che così potremmo dare battaglia su ogni campo e dire la nostra”. Edy è comunque orgoglioso di quello che in un anno a Formello è riuscito costruire, sia sul campo che fuori. Un rapporto limpido con la quadra e con la società che ha permesso alla Lazio di uscire dalle sabbie mobili in cui il tecnico l’aveva trovata al suo arrivo. Sono orgoglioso del rapporto che ho instaurato con la società, ma soprattutto di quello instaurato con i ragazzi e del percorso che stiamo facendo”.

Derby – Se c’è qualcosa che i tifosi della Lazio imputano a Reja sono le ormai costanti sconfitte nei derby. Soprattutto l’ultima scialba prestazione, ha lasciato interdetti i sostenitori laziali. Difficile trovare una ragione, difficile, soprattutto per i tifosi, passare sopra alle ripetute sconfitte in una partita che a Roma è sentita più che altrove. Reja non cerca alibi ma prova a dare la sua visione della cosa.”Ci sono delle valutazioni da fare, nei primi tre derby avevamo fatto molto bene e meritavamo di più. Nell’ultimo no, ma anche la Roma non stava giocando bene, ma loro hanno più mestiere ed esperienza e sanno gestire meglio certe situazioni. Mi dispiace molto soprattutto per l’ultimo derby, perchè non abbiamo giocato neanche al 60-70% delle nostre possibilità, non eravamo noi”. Un blocco psicologico, la testa che si annebbia e che non permette alle gambe di girare come dovrebbero: “Il derby ti crea ansia e ti blocca. Io durante la settimana ho cercato di caricare i ragazzi e li avevo visti anche bene in allenamento, poi sul campo non si è confermata questa cosa”.

Pochi gol – Alla Lazio spesso si contesta la sterilità offensiva. Una attacco dalle polveri bagnate, un handicap per chi vuole concorrere a traguardi prestigiosi. Basti pensare che la Lazio ha il peggior attacco delle prime otto in classifica e Di Natale ha segnato da solo nove gol in meno di tutta la squadra biancoceleste. “Abbiamo difficoltà a metterla dentro, manchiamo di freddezza in fase conclusiva, non c’entra giocare con uno, due o tre punte. Non posso chiedere a Zarate e a Floccari 25 gol. Per fortuna abbiamo centrocampisti che hanno feeling con il gol come Hernanes e Mauri che ci hanno risolto spesso delle situazioni”.

Rendimento esterno – Se all’inizio i biancocelesti si contraddistinguevano per un ottimo rendimento esterno (quattro vittorie nelle prime cinque trasferte), dopo il derby di andata perso, la Lazio non ha più ritrovato il bandolo della matassa almeno fuori casa e infatti nelle successive nove trasferte sono arrivati solo sei punti. “Noi all’inizio facevamo molto bene in trasferta, anche l’anno scorso, poi siamo un po’ calati. Però abbiamo un ottimo rendimento in casa. Fuori casa siamo stati anche sfortunati come a Torino e a Cagliari, a Parma abbiamo dominato e non abbiamo fatto gol”.

Napoli-Lazio – Domenica si ritroverà per la prima volta da avversario al San Paolo, una prima volta da ex in un ambiente che ancora lo stima e lo apprezza. Una città, Napoli, che è tornata a vivere il sogno scudetto dopo più di vent’anni. “Sono molto legato all’ambiente napoletano, alla società, alla squadra, ai tifosi. Con loro abbiamo fatto un cammino importante, dalla C all’Europa. Abbiamo messo le basi per questo progetto. Adesso c’è Mazzarri che sta facendo un lavoro straordinario e stanno lottando per lo scudetto, stanno facendo veramente molto bene”. ll Napoli ha Cavani, un attaccante che sta facendo faville. Un centravanti che sta garantendo al Napoli gol e punti a raffica. Una punta che manca alla Lazio che nonostante questo deficit non dista molto in classifica dai partenopei. “Non solo Cavani, hanno una squadra importante, soprattutto i tre davanti. La rosa è stata costruita bene da De Laurentiis negli anni. Noi siamo vicini, si parla spesso del Napoli, ma anche la Lazio sta facendo molto bene, poi a volte ci è girata anche male”. “Napoli campione d’Italia, Lazio in Champions, firmerei subito!”.

Lavezzi vs Zarate– Domenica andrà in scena anche una sfida tutta argentina: Lavezzi contro Zarate. Reja li ha allentai entrambi: il Pocho quando era appena sbarcato in Italia ed era ancora un diamante grezzo, Maurito invece è croce e delizia del tecnico friulano. Due giocatori simili ma anche molto diversi.”Lavezzi rispetto a quando lo allenavo io è maturato tanto, poi quest’anno ha trovato un partner straordinario come Cavani. Lavezzi adesso è uno dei più forti d’Europa, quando è in forma e parte spacca le difese. Nello stretto Zarate è molto più bravo, è più agile. Lavezzi tiene molto di più sotto l’aspetto fisico e regge meglio i contrasti”.

Lotito e De Laurentiis – Una altro confronto lo si potrebbe fare tra i presidenti delle sue squadre. Lotito e De Laurentiis (si è parlato anche di una rissa tra loro nei giorni scorsi), sono due patron vulcanici che spesso fanno parlare di sé, due dirigenti che Reja conosce e in cui nota delle differenze. “De Laurentiis lo sentivo meno di Lotito, ma è un istrione, un trascinatore. Lotito si dedica molto al calcio, De Laurentiis ha invece molti e ottimi collaboratori, ma anche la Lazio si sta dando una linea precisa. Lotito è un ottimo amministratore e la Lazio è in buone mani, ma anche De Laurentiis lo è e bisogna dare atto ai due presidenti di quello che hanno fatto”.

Futuro – Più volte si è parlato per Reja di un futuro da dirigente, un ruolo manageriale che potesse esaltare le sue competenze tecniche. Ma Edy è uomo di campo, è un allenatore nel vero senso della parola e ad alzarsi dalla panchina per sedersi dietro alla scrivania non ci pensa affatto. “Non mi sento un uomo chiuso in una stanza, io sono un uomo di campo. Anche De Laurentiis me ne parlò, ma io mi sento uomo di campo e finchè ne avrò starò sul campo ad allenare”.

Mercato – Reja ha ribadito più volte di voler parlare del suo futuro solo a fine stagione. Lotito da per scontata la sua conferma. E allora è facile chiedere al tecnico biancoceleste quali possano essere le strategie future per la Lazio soprattutto in caso di qualificazione alla Champions.”E’ una squadra giovane che ha grandi margini di miglioramento. Certo che se dovesse arrivare qualcuno che può farti fare il salto di qualità ben venga, ma non è facile trovare profili simili. La Lazio deve avere delle idee e muoversi bene. In difesa siamo messi bene, così come a centrocampo. Ci serve un ariete, un uomo di sfondamento, uno che faccia sentire il suo peso in area e che possa scardinare le difese avversarie”.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]