Inutile nasconderlo: la sfida del San Paolo contro la capolista della Premier è l’impegno più “pesante” della recente storia partenopea. L’ineccepibile scelta da parte della società di puntare forte sulla Champions ha elevato il grado del Napoli da sorpresa del calcio italiano a realtà del calcio europeo: i risultati in un girone proibitivo hanno poi dato manforte ad una strategia societaria ritenuta da troppi frutto dell’esaltazione.
Il Napoli ha il suo matchpoint. Ed era tutto tranne che scontato. Arduo immaginare infatti che – dopo una entusiasmante vittoria sul Manchester City – gli azzurri, per restare in termini tennistici, potrebbero soffrire di “braccino” in quel di Vila-real. Gli uomini di Mazzarri giungono carichi e determinati all’appuntamento con la storia ma consci di doversi superare: chiamati alla promozione nell’esame di maturazione fallito sonoramente l’anno scorso a Milano. Ma forse era chiedere troppo.
Oggi in palio ci sono gli ottavi di finale della Champions League, a Milano si contendeva il tricolore. Quello scudetto da tanti ritenuto una priorità, per non dire un dovere, da perseguire scrupolosamente. Regni la serenità e la fiducia: il Napoli non molla nulla. Ha perso qualche punticino ampiamente recuperabile strada facendo ma la perfezione non esiste, e se esiste si raggiunge nel tempo. Ha perso qualcosa ma risiede nelle zone alte della classifica (dove ora la Champions si guarda in tv), pronto a scalarla a partire da sabato. Contro un’altra capolista: la Lazio di Edy Reja, gioco forza alla portata di questo Napoli.
[Massimiliano Bruno – Fonte: www.tuttonapoli.net]
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