Per fare la disamina sulla partita di ieri e programmare quella che di dopodomani, il tecnico della Lazio Edy Reja è intervenuto come sempre nel consueto appuntamento con “Zoom Lazio” su Lazio Style Radio. “Durante il secondo tempo, ho detto ad Hernanes di spaziare un po’ più centrale ed anche sulla sinistra dove c’erano più spazi, tutto questo per non dare riferimenti agli avversari ed evitare dei contatti con giocatori tipo Mudingayi, che qualche entrata le fa. Matuzalem nella zona centrale è un giocatore importantissimo, peccato che non regge dal punto di vista fisico, bisogna centellinarlo sempre soprattutto adesso che giochiamo ogni tre giorni”.
Il modulo che preferisce sono principalmente due per questa Lazio. “Preferisco un 3-4-2-1 e un 4-3-3 perché quei tre la davanti (Hernanes, Klose, Cisse, ndr) hai un dislocamento migliore. Mentre con un giocatore dietro le due punte, lasci sguarnite le zone laterali che si formano, se hai invece tre attaccanti impegnano maggiormente i quattro della linea difensiva. Avevo già pensato a Firenze di adottare questo modulo con Lulic da una parte e Konko dall’altra e la difesa a tre, però perdevamo così consistenza nel centrocampo”. Il mister si complimenta ancora una volta per la prova fornita dal francese Djibril Cisse. “Ieri Cisse ha fatto dei movimenti che non aveva fatto ultimamente, è rientrato rincorrendo il difensore esterno. Ci sono due aspetti: quando hai il possesso del pallone e quando non ce l’hai. Quando non ce l’hai ti devi mettere a disposizione non tanto per conquistare la palla, ma per mettere in condizione i compagni, che stanno dietro la linea degli attaccanti, di posizionarsi in modo tale da poter intercettare la sfera”.
L’ex-Panathinaikos ha sfiorato la marcatura, che ormai manca dalla trasferta contro il Milan. “Pensavo facesse gol, di solito chiude di più la traiettoria quando calcia. Tira molto bene, anche nell’episodio del rigore non dato, tra l’altro nettissimo secondo me, ha stoppato e tirato con una velocità straordinaria. Quel passaggio filtrante per Lulic vale come un gol, è stato un grande gesto tecnico”. Altro giocatore tra i protagonisti della vittoria al Dall’Ara è l’estremo difensore Federico Marchetti. “In tre circostanze Marchetti ci ha messo una pezza sopra. Sono contento per lui perché era partito con un po’ di titubanza, dopo più di un anno in cui non giocava era difficile trovare subito l’abitudine alla porta. Mi auguro che si sia rasserenato dopo questa prestazione e che possa riprendersi quel posto che ha lasciato un anno fa in Nazionale.
Spero che Prandelli lo tenga in considerazione, è un giocatore molto fisico e coraggioso nelle uscite: a me piacciono i portieri che si mettono in discussione quando escono e non quelli che sembrano legati alla porta”. Lodevole anche la continua crescita del bosniaco Senad Lulic, autore del suo primo gol in maglia biancoceleste. “Ha giocato fuori ruolo ed è stato bravissimo. Ha gamba, si butta benissimo negli spazi e sta migliorando dal punto di vista tattico. Non è facile per chi viene da un campionato come quello svizzero, dove non curano molto certi aspetti, ma lui è un ragazzo solare che si impegna molto. Per noi è un jolly”. La situazione degli infortunati tiene sempre banco in casa Lazio. “E’ poco probabile che Hernanes e Matuzalem ci siano per il Catania, domani vedremo. Con un problema alla caviglia, stringendo i denti, è anche possibile giocare ma mi da l’impressione che non ce la farà: il ginocchio del Profeta era particolarmente gonfio, oggi pomeriggio le radiografie ci diranno se c’è qualche lesione. Anche Gonzalez è in recupero, spero di averlo per domenica. Giochiamo ogni due-tre giorni e in più stiamo perdendo i pezzi per strada, ma ho una rosa adeguata e troveremo delle soluzioni”. Il Profeta ha dimostrato voglia di continare ad essere protagonista con i biancocelesti, non vuole farsi fermare da una distorsione alla caviglia. “A fine partita zoppicava vistosamente ma mi ha detto subito ‘Mister, sto bene! Sto bene! Sono apposto, per mercoledì ce la faccio’, gli ho risposto ‘Ma come stai bene? Stai zoppicando!’. Lui vorrebbe giocare , adesso vediamo”. Le contestazioni dei tifosi sembrano già appartenere al passato.
“Anche quando mi contestavano, avevo delle dimostrazioni di affetto. Mi venivano a trovare in albergo, ho ricevuto parecchie lettere ed e-mail in cui mi dicevano di andare avanti. Sai, quando perdi i derby, devi mettere in considerazione che arriveranno le critiche. Mi auguro di poter continuare e dare il mio apporto, do l’anima e tutto me stesso in quello che faccio”. Un pensiero va ai sostenitori accorsi a Bologna per sostenere gli uomini di Reja. “Devo ringraziare i tifosi laziali che sono venuti a Bologna, anche ieri hanno sostenuto i giocatori per tutti i 90’. Poi hanno applaudito anche nei miei confronti. Il loro calore va rivolto alla squadra perché, quando sentono questo tifo, giocano molto più sereni e ci mettono più determinazione”. La targa celebrativa affissa ai cancelli di Formello ha fatto molto piacere al tecnico friulano. “L’età è molto avanti, però conta lo spirito. Dico sempre che quando uno si incavola ancora, vuol dire che la voglia c’è. Invece quando uno molla invece è già al capolinea. Stare in ambienti come questi, che ti fanno stare sempre sulla graticola, ti danno ancora degli stimoli”.
[Ivan Pantani – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
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