Poche gioie e un piccolo lumicino di speranze tenuto ancora vivo dalla zampata finale di Candreva. Gara rocambolesca, a tratti divertente, ricca di svarioni e di colpi di scena, ma che di fatto rischia di lasciar fuori entrambe le squadre dalla lotta al sesto posto. Intervenuto ai cronisti presenti in conferenza stampa, il mister biancoceleste Edy Reja ha espresso la sua disamina sulla partita.
Il cambio Pereirinha-Keita, dovendo giocarsi tutto in quei minuti finali, lo rifarebbe?
“In 10 uomini siamo rimasti solo con due centrali che ballavamo un po’, rischiando anche molto con Lulic che faceva l’ala destra e Felipe Anderson a sinistra e in quei minuti ci stavano mettendo un po’ in difficoltà. Ho dovuto inserire un giocatore di quelle caratteristiche e ditemi voi chi dovevo tirare fuori per dare equilibrio alla squadra, Postiga che era appena entrato? Dovevo comunque mettermi a 4. Biava si girava sempre verso di me cercando delle soluzioni. Capisco la gente, ma io devo fare l’allenatore. Keita ha fatto benissimo, ma uno lì davanti dovevo farlo uscire. Se non fosse arrivata l’espulsione avrei inserito due punte. Abbiamo poi preso due gol evitabili con un po’ più di sana cattiveria, dopo essere andati in vantaggio. Nei primi minuti abbiamo un po’ rischiato ma poi abbiamo avuto le nostre occasioni. Il Torino ha un gioco e dei giocatori che possono metterti in difficoltà. Abbiamo retto fino ad un certo punto ma in 10 diventa difficile. Si poteva vincere lo stesso ma non pensavo di prendere il terzo gol”.
Risultato giusto?
“Sì, eravamo in condizione di fare qualche ripartenza ma non pensavo di andare in 10 uomini e a quel punto diventava difficile. Se guardiamo il gol, con un po’ più di consistenza Cavanda poteva non farlo entrare. Ecco perchè a volte dico che bisogna mettere gli artigli e un pizzico più di attenzione“.
Le prospettive dopo questo pareggio?
“Il gol ci permette di rimanere ancora vivi, appesi ancora a questo obiettivo. Per come si è messa la gara è un punto importante. Non so quanti recupereranno in settimana, vedremo ora gli infortunati e gli squalificati. Rientrerà Cana ma sulle zone laterali siamo in difficoltà”.
Dal punto di vista tattico è soddisfatto della difesa a tre?
“Speravo con le situazioni laterali di metterli in difficoltà con Lulic e Cavanda, infatti sia lateralmente che centralmente li abbiamo messi in difficoltà. Abbiamo preparato bene la gara, ma l’espulsione e qualche disattenzione in fase difensiva ci hanno penalizzati oltremisura. Il Torino poi è una squadra in salute e di spessore e lo ha dimostrato anche qui contro la Roma”.
Come ha preso la contestazione dei tifosi dopo la sostituzione di Keita e come ha visto Mauri dopo le polemiche di questi giorni?
“Mauri ha fatto bene. Keita è stato uno dei migliori e i motivi della sua sostituzione li ho già spiegati. Capisco sia il beniamo del pubblico ma il cambio era necessario e la gente deve capire che avevo bisogno di dare equilibrio alla squadra perché altrimenti la partita l’avremmo persa”.
La prestazione di Novaretti e queste espulsioni che stanno diventando un po’ una costante?
“Ci poteva stare il doppio giallo. Non abbiamo evidentemente i tempi giusti quando decidiamo di fare l’intervento. In queste gare intense capita anche un po’ di nervosismo o di arrivare in ritardo e mettere lo stesso il piede. L’altra volta abbiamo avuto Cana oggi Novaretti, peccato perché già abbiamo i nostri problemi con gli infortunati. Qualche ammonizione poi è stata un po’ troppo facile visto che non era una partita cattiva con particolari entrate, per cui magari prima di ammonire si poteva aspettare un po’.
I fischi?
“Sono un uomo della società ed è normale. Qui è stato fischiato Zoff e anche chi ha vinto lo scudetto. Reja non è l’unico. Quando la squadra perde, perde anche l’allenatore, così come quando vince”.
Quante sono ora le possibilità per arrivare all’obiettivo?
“Era difficile prima e lo è ancora adesso, ma come ho detto anche prima siamo ancora vivi. Non si può precludere nulla, noi siamo il ritardo come lo eravamo anche prima. Il Parma è ancora lì, certo ora mancano meno partite ma finché c’è vita c’è speranza. Speriamo di recuperare qualche giocatore”.
Cosa si aspetta per la prossima stagione?
“L’ho detto anche ieri. La gente vorrebbe vedere una Lazio competitiva nelle prime 4 o 5 posizioni. Stiamo già programmando un discorso futuro come tutte le squadre. Mancano 4 partite e siamo ancora in corsa. Si pensa e come al futuro, lo pensano tutti e lo pensa anche la Lazio. Speriamo domenica di commentare una bella parita. Stiamo facendo un mezzo miracolo tra infortuni, espulsioni e qualche torto subito. Ma si parla solo di contestazioni e di fischi. Ora ci gira un po’ tutto storto. Sono arrivato qui in condizioni non dico disperate ma quasi. abbiamo rimesso in piedi la situazione con dei buoni risultati. anche a Genova abbiamo perso 2 a 0 ma sul pari c’era un rigore evidentissimo e magari avremmo potuto vincere. Quando sono tornato non si pensava di arrivare fin qui. Ci sta di prendere i fischi, li accetto. Non sono arrabbiato con nessuno, accetto tutto e spiego le mie esternazioni. Dico che con un po’ più attenzione, vorrei finire le partite in 11 contro 11. Certo quando fai 3 gol in casa e ne prendi 3 è chiaro che qualche cosa non funziona, ma bisogna fare anche un plauso agli avversari”.
[Saverio Cucina – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]